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Chiude Pandabuy, il marketplace cinese che vende(va) prodotti di lusso contraffatti!

La piattaforma di e-commerce cinese Pandabuy chiude i battenti: vendeva prodotti contraffatti a 1,3 milioni di clienti in Europa.

La piattaforma di e-commerce cinese Pandabuy arriva al capolinea.

La sede a Hangzhou è stata perquisita dalla polizia locale a seguito dell’avvio di un’azione legale intentata da 16 proprietari di marchi che hanno accusato il sito di vendere prodotti di lusso contraffatti, spedendoli in Europa.

Come funziona(va) Pandabuy

Pandabuy è un marketplace di agenti di vendita molto diffuso non solo in Cina ma nche in Francia e in Inghilterra, ma anche in Italia e in tutta Europa?

Come funzionava? Un acquirente in Italia contattava un agente chiedendo una borsa griffata o un paio di sneakers in edizione speciale e l’agente, che ha contatti con le varie fabbriche di articoli falsi, rispondeva con le fotografie per mostrare la bontà della contraffazione. Se l’acquirente era soddisfatto e il prezzo andava bene, l’agente spediva i prodotti di lusso contraffatti passando attraverso i porti di Amsterdam e Rotterdam, dove è più semplice sdoganare merce contraffatta.

Una volta attraversati i confini, l’invio della merce al destinatario finale avveniva tramite Poste.

L’attacco hacker e il raid della polizia cinese

A focalizzare l’attenzione sul marketplace cinese è stato un attacco informatico avvenuto il 1 aprile 2024. Gli hacker sono riusciti ad accedere a liste dettagliate di oltre 1,3 milioni di clienti che hanno acquistato su PandaBuy conoscendone nomi, cognomi, indirizzi di spedizione, email e numeri di telefono delle persone.

Nella lista sarebbero presenti anche moltissimi nomi di influencer e celebrità, che avrebbero dunque comprato consapevolmente repliche non autentiche di accessori e abiti griffati.

L’evento ha acceso un faro sulla piattaforme che nel weekend ha subito un raid dalla polizia cinese, a seguito dell’avvio di azioni legali da parte di sedici proprietari di marchi noti: ben 6 magazzini, con una superficie di ben 110.000 metri quadrati e oltre 1.700 agenti di vendita sono stati perquisiti da cima a fondo.

Innumerevoli i pacchi da esaminare con una quantità significativa di articoli sospetti: ci vorrà più di un mese per terminare tutto il lavoro.

La lotta alla contraffazione: indagini sulle fabbriche che producono i falsi

Il responsabile delle forze dell’ordine della società di servizi IP Rouse Chris Bailey ha specificato che “siamo solo all’inizio“: avere accesso ai registri di Pandabuy significa infatti fornire utili indicazioni agli investigatori per perseguire i venditori di merce contraffatta.

Al momento le indagini, infatti si stanno concentrando sui database e sulle transazioni per cercare di risalire non solo alle fabbriche che producono i falsi, ma anche ai rivenditori europei. Mentre, almeno per ora, gli acquirenti finali non sono nel mirino degli investigatori.

Le aziende che hanno fatto partire l’operazione sono consapevoli che questo non fermerà la contraffazione, e che tolto Pandabuy ne nasceranno altri, tuttavia questa operazione rende al cliente più difficile l’accesso alle repliche non autentiche.



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