Negli ultimi mesi, Klarna, l’azienda svedese leader nei pagamenti digitali, ha affrontato una significativa battuta d’arresto nei suoi conti finanziari. Il primo trimestre ha infatti registrato perdite nette di circa 99 milioni di dollari, cifra più che doppia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il principale responsabile di questa flessione sembra essere l’aumento degli utenti che non saldano le rate dei propri acquisti, legati alla popolare funzione “Acquista ora, paga dopo”, particolarmente diffusa anche in Italia.
La possibilità di dilazionare il pagamento, suddividendo l’importo in tre rate a tasso zero, ha infatti conquistato molti consumatori, ma al contempo ha creato un crescente rischio di insolvenza per l’azienda. Klarna stessa ha rivelato che le perdite finanziarie sui crediti al consumo hanno raggiunto i 136 milioni di dollari, con un incremento del 17% rispetto all’anno precedente, segno di una tendenza sempre più preoccupante.
Le perdite finanziarie di Klarna: un modello di business sotto stress
Il successo di Klarna si basa su un sistema di pagamento posticipato che attrae consumatori e commercianti, grazie alla flessibilità e all’assenza di interessi. Tuttavia, l’aumento dei clienti che rimandano o addirittura non effettuano i pagamenti sta mettendo in seria difficoltà l’azienda. Klarna genera ricavi principalmente tramite commissioni imposte ai commercianti e agli utenti ritardatari, ma l’aumento delle insolvenze rischia di compromettere la sostenibilità di questo modello.
La diffusione dell’acquisto a rate senza interessi, inizialmente percepita come un vantaggio competitivo, si sta rivelando un’arma a doppio taglio: con sempre più utenti che si approfittano del sistema, le perdite economiche della società continuano a crescere.
IA e nuove strategie
In risposta alla pressione finanziaria e alla necessità di ottimizzare i costi, Klarna ha deciso di affidarsi all’intelligenza artificiale per gestire alcune attività interne, tra cui l’assistenza clienti. Questo cambiamento ha comportato il licenziamento di circa 700 dipendenti, sostituiti da sistemi automatizzati. Tuttavia, l’esperimento non ha prodotto i risultati sperati: l’IA si è dimostrata incapace di offrire un servizio all’altezza delle aspettative.
La società ha quindi scelto di reintegrare i dipendenti licenziati, dimostrando che, almeno in certi settori, la componente umana è ancora insostituibile. Klarna si trova ora di fronte a un bivio: continuare a puntare su tecnologie innovative per restare competitiva o bilanciare l’uso dell’automazione con il mantenimento di un servizio clienti di qualità per riconquistare la fiducia degli utenti.