L’Antitrust aveva multato Aspi per 5 milioni di euro per non aver ridotto i pedaggi dei tratti con problemi di viabilità: ora arriva il procedimento per inottemperanza
Battaglia legale tra Antitrust e Autostrade per L’Italia: Lo scorso marzo l’Antitrust aveva multato per 5 milioni Aspi per non aver ridotto le tariffe dei pedaggi di molti tratti di autostrada con problemi di viabilità.
Multa che sarebbe stata pagata, ma che non avrebbe, secondo Antitrust, prodotto alcun risultato. Ad oggi, la società non avrebbe ancora ridotto il costo del pedaggio nelle tratte interessate.
La mancata riduzione dei pedaggi riguarda le tratte sulla A/16 Napoli/Canosa, A/14 Bologna/Taranto, A/26 GenovaVoltri-Gravellona Toce e, per le parti di sua competenza, A/7 Milano-Serravalle-Genova, A/10 Genova-Savona-Ventimiglia e A/12 Genova-Rosignano. Tratti in cui sono costantemente svolti lavori straordinari per la messa insicurezza delle infrastrutture, e in cui si sono registrati importanti riduzioni delle corsie di marcia e/o specifiche limitazioni della velocità massima consentita.
Aspi risponde
Dalla sua parte, la società di Autostrade per l’Italia ha risposto che ha già attivato dal 2020 riduzioni di pedaggio sulle tratte interessate, in accordo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per un totale di 77 milioni di euro.
Inoltre, Aspi ha dichiarato di essere al lavoro per l’ultimazione di un sistema di cashback del pedaggio, con l’obiettivo di ristorare gli utenti «che possano incorrere in ritardi sui tempi medi di percorrenza».
Attraverso l’adozione di nuove tecnologie digitali, sottolinea ancora Autostrade per l’Italia, «il ristoro avverrà in modo automatico, trasparente e commisurato ai tempi di percorrenza effettivi».
In sostanza, sembra che le tratte per cui Aspi abbia ridotto le tariffe per 77 milioni di euro siano le stesse segnalate a suo tempo dall’Antitrust, il cui procedimento riguarda poi eventi non attuali, ma riduzioni di carreggiata avvenute tra dicembre 2019 e gennaio 2020, poi risolte.