Con il decreto del 21 marzo 2023 si prevede un bonus corposo del 9,19% destinato a tutti i dipendenti del settore pubblico e di quello privato che, nonostante l’età idonea, scelgono di lavorare fino a 67 anni. Si tratta di un nuovo incentivo introdotto dal Governo per chi decide di protrarre la sua permanenza al lavoro oltre quota 103.
In sostanza chi sceglie il lavoro, rispetto alla pensione, avrà un beneficio economico in busta paga.
Come funziona il bonus per chi posticipa la pensione
L’incentivo può essere erogato fino al raggiungimento del sessantasettesimo anno di età e permette ai lavoratori di ottenere sulla retribuzione il versamento netto dei contributi previdenziali.
Non prevede l’accredito dei contributi, quindi il datore di lavoro non dovrà versarli e non incideranno sull’importo della pensione futura.
Inoltre, dal 1° luglio scatteranno gli aumenti sulle minime con una riforma dei conteggi che diventerà definitiva a gennaio 2024: l’incremento è destinato a chi supera i 75 anni di età con un accredito che può raggiungere anche i 600 euro.
E chi decide di andare in pensione in anticipo?
Chi decide di sfruttare la normativa per andare in pensione in anticipo dovrà rispettare due requisiti fondamentali:
- 62 anni di età;
- 41 anni di contributi versati entro il 31 dicembre dell’anno in corso.