I fondi stanziati nel 2018 dal governo Conte per passare all’elettrico sono giunti al termine. Restano ancora i bonus per auto a basse emissioni di CO2, bonus per veicoli speciali N1 e M1 e gli extrabonus.
Sono esauriti anche i 290 milioni stanziati dalla Legge di Bilancio del 2021, fondi destinati all’acquisto di nuove automobili elettriche e ibride plug-in (Ecobonus).
In soli 8 mesi, e prima ancora con la Legge di Bilancio del 2018 del governo Conte, c’è stato un vero assalto ai nuovi veicoli elettrici, resi più accessibili al portafogli di tutti proprio grazie a questi incentivi.
I risultati raggiunti sono stati più che ottimi dunque, con un parco auto italiano circolante più green.
Tuttavia ora è incerto il futuro del mercato elettrico, poiché i costi sono rimasti ancora proibitivi per molti e, senza tali incentivi, si tornerà probabilmente ad acquistare per lo più veicoli a benzina o diesel.
Parte proprio da Francesco Naso l’allarme. Il segretario generale Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholder della mobilità elettrica, ha infatti ribadito: “Possiamo perdere 20-25mila di immatricolato elettrico e altri 15mila di ibride plug-in. C’è incertezza sul 2022, legata sia alla mancanza degli incentivi che ai problemi con le materie prime e i chip per l’industria; il rischio è che il mercato italiano non sia più appetibile”.
Quali bonus sono ancora disponibili?
Come mostrato sul sito ufficiale dell’ecobonus, restano ancora attivi:
- bonus per veicoli M1 con basse emissioni di CO2 (61-135 g/km)
- extra-bonus per veicoli M1 elettrici e ibridi
- bonus per veicoli L
- bonus per veicoli N1/M1 speciali elettrici
Dunque è ancora usufruibile l’extra-bonus per chi acquista auto elettrificate (elettriche e ibride plug-in), che prevede un incentivo di 1.000€ (2.000€ con rottamazione di una vecchia macchina) all’acquisto di un auto con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 60 g/km.
Ancora non si sa che cosa succederà all’esaurimento anche dell’extra-bonus, se verranno stanziati nuovi fondi o meno per il passaggio all’energia pulita. Tale decisione dovrà ancora essere discussa in sede di governo.