Con la vittoria sanremese dello scorso anno, e poi agli occhi del mondo con l’Eurovision, i Maneskin si sono conquistati un piccolo posto nel cuore dei più. Il desiderio di andare a vedere in concerto questo particolare gruppo rock è cresciuto a dismisura, sia per i curiosi sia per i fan accaniti.
Tuttavia, a causa del sold-out istantaneo dei biglietti sul canale di vendita ufficiale Ticketone e delle infinite posticipazioni delle date di evento per la situazione pandemica, è venuta a crearsi una situazione a dir poco bizzarra: chi ha già il biglietto tra le mani lo sta rivendendo a prezzi folli, mentre chi vuole andare a vederli in concerto dovrà attendere chissà quanti altri mesi prima che vengano pubblicate nuove date, o in alternativa spendere un capitale per ottenere un ticket del prossimo evento.
Di conseguenza, ad oggi i biglietti per il concerto previsto per il 28 aprile nell’Arena di Verona si trovano sui siti di secondary ticketing anche al costo di migliaia di euro, fino a raggiungere la pazzia per un posto in platea a ben 1,2 milioni di euro.
Interviene il Codacons a tutela dei consumatori, segnalando il fenomeno con un esposto alla Procura della Repubblica di Verona.
Viene dunque richiesto dall’associazione il sequestro di tutti i biglietti “truffaldini”, venduti ad un prezzo superiore a quello ufficiale, e l’oscuramento di tutti i siti web che permettono tale pratica. Inoltre non è da escludere l’avvio di una indagine penale nei confronti dei bagarini online, per i reati di truffa aggravata e aggiotaggio.