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Ikea, prezzi aumentati per la crisi Corona Virus: l’Italia tra i paesi più colpiti dal rincaro

Dal 2 gennaio Ikea ha aumentato i prezzi in tutto il mondo annunciando rincari del 9%: in Italia però gli aumenti hanno superato anche quota +30%. Comprare da Ikea conviene ancora?

La crisi della global supply chain – letteralmente la crisi della catena di approvvigionamento mondiale – scaturita dalla pandemia da Corona Virus e dalla crisi energetica in corso ha messo in ginocchio numerose aziende, tra cui il colosso Ikea.

La multinazionale svedese non è sfuggita ai problemi legati all’approvvigionamento delle materie prime – tra le altre, Cina e Stati Uniti hanno fatto incetta di materie prime di cui anche Ikea si serve togliendole dal mercato e facendo lievitare i prezzi – e alla crisi dei prezzi dei combustibili fossili, e nel 2021 ha assorbito costi aggiuntivi per 250 milioni di euro. Il mese scorso – annuncia il gruppo in una nota – Ikea ha registrato un calo del 17% dei profitti annuali, attribuito al rincaro delle materie prime e dei costi relativi ai trasporti.

Aumenti dei prezzi in tutto il mondo

Così, dopo aver cercato in ogni modo di mantenere i prezzi uguali nei mesi scorsi nonostante l’inflazione e costi sempre più alti, Ikea si è vista costretta ad aumentare i prezzi finali per i propri consumatori: una media che si aggira attorno a +9% in tutto il mondo.

In Europa e in Nord America però, gli aumenti sono stati più acuti, a causa dei maggiori costi di trasporto in questi due mercati che sono i due principali della multinazionale. In Europa poi, oltre alla crisi della global supply chain, stiamo attraversando un periodo di transizione, per il passaggio necessario ma molto doloroso, dalle fonti fossili all’energia rinnovabile. In mezzo, c’è anche la crisi del gas scaturita dalla Russia di Vladimir Putin, che ha ridotto le forniture ai paesi Europei per una scelta economica legata sempre alla pandemia e per una scelta politica in risposta alle sanzioni dell’Unione Europea.

Così, in Italia da Ikea vediamo aumenti che superano pure il 30%.

Qualche esempio?

Il letto a castello IKEA Tuffing passa da 129€ a 149€ (+15,5%), l’armadietto Kolbjörn passa da 269€ a 309€ (+14,9%), le cassettiere Kullen passano da 60€ a 75€ (+25%), la cassettiera Hemnes da 185€ a 219€ (+18,34%) le scarpiere Trones da 19€ a 25€ (+31,6%, stessa sorte del supporto da monitor Elloven), il divano letto Asarum da 199€ a 249€ (+25,1%). Uguali aumenti non solo per i mobili completi, ma anche per le singole parti, come i piani di lavoro (il Karlby aumentato da 109€ a 129€ al pezzo, +18,34%) o le singole mensole.

Nei prossimi mesi molte famiglie valuteranno gli effetti dell’aumento dei prezzi sui loro bilanci, perché a seguire Ikea, che non vende beni di consumo primario, arriveranno nuovi aumenti anche sui prodotti essenziali, tra cui gli alimentari.



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