Una ottima notizia per tutti i produttori italiani di birra: il Senato ha approvato un emendamento nella legge di bilancio 2022 che supporta la filiera italiana tagliando le accise fino al 50%.
Secondo Coldiretti, l’emendamento approvato rappresenta un tassello fondamentale per lo sviluppo e il consolidamento di una filiera della birra 100% Made in Italy. Con un consumo di circa 31,5 litri pro capite e una produzione nazionale di 15,9 milioni di ettolitri il settore della birra in Italia, è composto da grandi, medi e piccoli operatori dal campo alla tavola, dalle materie prime (malto, orzo, luppolo) al settore alberghiero e della ristorazione fino alla distribuzione.
Con l’emendamento, i piccoli birrifici artigianali con una produzione sino a 10mila ettolitri avranno uno sconto sulle accise del 50%; chi produce fino a 30mila ettolitri avrà invece uno sconto del 30%, mentre le imprese sino a 60mila ettolitri avranno uno sconto di accise fino al 20%.
Tra queste riduzioni si prevede inoltre una graduale riduzione d’accisa, sino a scendere a 2,90 euro per ettolitro e per grado Plato nel 2023.
Il settore della birra in Italia
Secondo Coldiretti, il comparto della birra in Italia è riuscito a generare nel 2021 un valore globale di oltre 8,1 miliardi di euro, nonostante un crollo di oltre il 15% (con picchi negativi anche del 30%) nel 2020. ù
Il reparto brassicolo nostrano dà lavoro a oltre 140mila persone. A spingere la ripresa in questo 2021 è stata soprattutto la birra artigianale che conta circa 550.000.000 di litri prodotti ogni anno, di cui circa un terzo arriva da aziende agricole che trasformano direttamente i prodotti agricoli per fare birra.
Secondo Coldiretti, i giovani sarebbero fra i più attivi nel settore brassicolo con innovazioni che vanno dalla certificazione dell’origine a chilometro zero al legame con le aziende agricole ma con produzione di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i “brewpub”.