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Moneyfarm: arrivano gli ESG, i portafogli di investimento socialmente sostenibili

Su Moneyfarm arrivano i portafogli dal futuro sostenibile: un investimento in asset puliti dal petrolio, carbone, nucleare, tabacco, vendita d'armi e gioco d'azzardo.

Moneyfarm ha di recente aggiunto al proprio pacchetto di ETF una più accurata selezione per i clienti che vogliano investire in modo sostenibile ed etico, con un’occhio al portafoglio ma con un altro sulla sostenibilità ambientale e morale dei propri investimenti.

In effetti, l’interesse per le questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) è aumentato in maniera esponenziale negli ultimi anni.

Cosa è Moneyfarm?

Per chi non conoscesse Moneyfarm, è un servizio di consulenza finanziaria indipendente e italiana, completamente online, fondata nel 2011. Nel corso degli anni è diventata una delle più grandi e importanti realtà europee per la gestione finanziaria. È autorizzata regolata dal FCA Britannico (Financial Conduct Authority), e in Italia è iscritta alla Consob.

Negli anni ha vinto diversi premi ricevendo per 6 anni consecutivi il Sigillo D’Oro di “Miglior Consulente Indipendente” da parte dell’Istituto tedesco di Qualità e Finanza.

Non stiamo quindi parlando di una piccola società rischiosa e sconosciuta, ma di una grande eccellenza imprenditoriale nel mondo della finanza e dei risparmi.

Come ente di consulenza indipendente, Moneyfarm guadagna esclusivamente da una commissione annua sugli investimenti: ciò le garantisce la massima autonomia e obiettività di giudizio nella gestione dei risparmi, offrendo sempre il servizio migliore per il cliente.

Ne abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo! Non perdertelo!

Che cosa sono gli investimenti ESG?

I fattori ESG (Environment, Social e Governance = Ambiente, sociale e governance) sono dei parametri attraverso cui analizzare gli investimenti secondo criteri alternativi a quelli della sola profittabilità.

Come afferma Moneyfarm, «l’etichetta ESG è in pratica una misura dell’impatto sociale, ambientale e della struttura di governance delle aziende, che può essere usata per valutare l’opportunità di investire in un titolo o di acquistare un determinato strumento». Le etichette ESG possono quindi riguardare aspetti dell’attività aziendale tra i più disparati, «dal consumo energetico al trattamento degli animali».

Moneyfarm sceglie gli ESG partendo dallo stesso approccio di scelta degli ETF. La strategia è analoga a quella degli altri portafogli non ESG ed è di lungo termine, per un investimento che punta prima di tutto a proteggere il tuo capitale.

Semplificando, Moneyfarm per gli investimenti ESG pone successivamente un “filtro”, promuovendo le aziende che riducono le emissioni di CO2 ed escludono qualsiasi controversia, e rimuovendo le società che investono in prodotti meno etici, e ai quali gli investitori non vorrebbero essere associati: parliamo ad esempio del gioco d’azzardo, della vendita di armi nucleari, del commercio di armi.

Le aziende selezionate sono alla fine quelle con una migliore performance da un punto di vista dei fattori ESG per ogni settore.

Secondo quanto afferma Moneyfarm, i portafogli socialmente responsabili da lei scelti investono in aziende che consumano meno CO2 (riduzione del 42% in media) rispetto all’indice completo.

I 7 livelli di rischio

Come per i portafogli “normali”, anche per gli ESG i portafogli sono divisi in 7 livelli di rischio.

Prima di aprire un portafoglio ESG infatti ti verranno fatte delle domande per vedere quale è la tua propensione al rischio. Più è alta, più l’andamento del tuo portafoglio oscillerà: ciò potrà comportare guadagni migliori, ma anche possibili perdite. Un orizzonte temporale di lungo periodo in questo caso è la migliore delle contromisure per un profilo di rischio alto. I profili a basso rischio hanno invece la primaria e unica intenzione di proteggere il tuo capitale, ad esempio contrastando l’inflazione con un rendimento più sicuro ma più basso.

Ecco la divisione degli investimenti per le diverse classi di rischio dei portafogli ESG:

Per quanto riguarda invece l’esposizione geografica, essa dipende dai livelli di rischio associati. Per tutti i livelli di rischio in un portafoglio ESG gli investimenti dalla Cina sono nulli o molto marginali, anche se aumentano con gli ultimi livello di rischio. Per il Regno Unito, vale invece il verso opposto.

E come sono le performance?

Secondo Moneyfarm, i portafogli ESG hanno, al momento, un rendimento molto simile a quello degli altri portafogli ETF.

Ecco un esempio dal loro blog relativo a un test che hanno effettuato mettendo a test un portafoglio ESG retrodatato con iniziale investimento dal 2016 ad oggi. La crescita è ottima, con un sostanziale calo a inizio 2020 per la pandemia, a cui è però seguita una crescita.

Come vediamo dal grafico, il livello di rischio 1 (la linea più in basso) ha portato a un incremento del capitale molto contenuto, ma ha anche subito poco l’arrivo del Covid-19.

Le cose potrebbero cambiare però negli anni futuri, afferma Moneyfarm.

Nei prossimi anni vedremo i governi mettere in piedi leggi sempre più stringenti per favorire la transizione energetica: coloro che riusciranno a evolvere le proprie pratiche considerando i fattori ESG saranno meno esposti al rischio regolamentare e ad altri rischi economici (come la scarsità delle materie prime). Per questo, secondo molti, le aziende ESG hanno oggi un vantaggio competitivo che si potrebbe tramutare in migliori performance nel medio lungo termine.

Insomma, iniziare a investire in ESG potrebbe risultare già da ora non solo più etico e socialmente responsabile, ma anche più redditizio*, soprattutto in ottica futura.

Se vuoi saperne di più su Moneyfarm, ti consigliamo questa guida che offre una panoramica semplice sul servizio di investimenti indipendente più famoso d’Italia.

Simula anche tu un portafoglio personalizzato con Moneyfarm, senza impegno.

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