Negli ultimi anni, Netflix ha raggiunto ben 300 milioni di abbonati in tutto il mondo. Questo enorme successo non si è fermato nemmeno durante l’ultimo quadrimestre, quando la piattaforma ha visto un incremento di 19 milioni di nuovi iscritti, il più alto mai registrato.
Tuttavia, nonostante questi numeri impressionanti, la compagnia sembra cercare ulteriori fonti di guadagno, come dimostra l’aumento dei prezzi degli abbonamenti Netflix in vari mercati globali. Al momento l’azienda ha innalzato i costi per i suoi piani più popolari in 4 Paesi, ma il numero di mercati è destinato ad aumentare.
L’ aumento dei prezzi Netflix nei mercati globali
In un’operazione che coinvolge vari Paesi, Netflix ha deciso di aumentare i costi dei suoi abbonamenti principali in mercati chiave: stiamo parlando di Stati Uniti, Canada, Portogallo e Argentina. Qui gli utenti vedranno una crescita dei prezzi per il piano base con pubblicità, il piano standard e il piano premium.
Ad esempio, per gli Stati Uniti, si parla dei seguenti incrementi di prezzo:
- 7,99 dollari al mese il piano con pubblicità;
- 17,99 dollari al mese il piano Standard;
- 24,99 dollari il piano Premium.
Le previsioni indicano che, sebbene il panorama globale si diversifichi, è molto probabile che questi aumenti vengano estesi anche ad altri mercati, Italia compresa.
Il futuro dei prezzi Netflix in Italia
Attualmente, in Italia, la situazione rimane stabile, con i costi degli abbonamenti Netflix invariati rispetto al passato. Il piano Standard con pubblicità è fissato a 6,99 euro al mese, mentre il piano Standard è a 13,99 euro e il Premium a 19,99 euro. Tuttavia, non è difficile prevedere che anche nel nostro Paese potrebbero esserci modifiche nei prossimi mesi, bisogna solo rimanere in attesa della notizia ufficiale.
Un altro aspetto che non può essere trascurato è la modifica della politica sulle condivisioni domestiche, un fattore che potrebbe influenzare l’esperienza degli utenti italiani. La piattaforma ha, infatti, introdotto nuove regole che limitano la possibilità di condividere l’abbonamento con persone che non appartengono al nucleo familiare, una mossa che potrebbe portare a un ulteriore aumento delle spese per chi, fino a oggi, si era organizzato in modo più flessibile.