Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla proroga fino all’8 luglio 2022 del taglio delle accise sui carburanti.
Escluso inspiegabilmente dalla prima tornata, ora beneficia dell’intervento anche il metano: in questo caso l’accisa scende a zero e l’Iva viene ridotta al 5%. Un’anomalia, quella dell’esclusione del metano alla prima ondata di misure, che puniva un carburante che, invece, permette non solo di ridurre le emissioni ma anche di premiare la produzione nazionale di biometano diminuendo le importazioni fossili dall’estero.
La misura del taglio delle accise sarebbe scaduto proprio ieri, 2 maggio 2022.
Cos’è esattamente l’accisa mobile?
L’accisa mobile è una quota fissa che resiste dai tempi che furono. Un’imposta indiretta a riscossione immediata che viene applicata alla quantità  di energia consumata, in base al D.L.504 del 26/10/1995 del Testo Unico Accise (T.U.A.).
Quanto si risparmia effettivamente con la sforbiciata alle accise?
La proroga del taglio alle accise sui carburanti prevede dunque la continuazione dello sconto sulla tassazione diretta di benzina, gasolio e Gpl e, adesso, anche di metano.
Quindi, conti alla mano:
- Benzina e gasolio: il taglio vale 25 centesimi più il 22% di Iva, per un totale di 30 centesimi in meno.
- Gpl: il taglio vale 8 centesimi al kg, che si traducono in 4,7 centesimi a litro cioè circa 5,7 centesimi, Iva inclusa.
- Metano: il taglio è pari all’accisa più il 5% di Iva.