Secondo l’OCSE i giovani in Italia andranno in pensione a 71 anni

In pensione a 71 anni?

È una triste prospettiva quella che attende milioni di giovani italiani a partire dal 2040. Secondo l’OCSE infatti, l’Italia figura tra i 7 paesi che collegano l’età pensionabile prevista per legge alla speranza di vita. Tuttavia, l’età pensionabile attuale, pari a 61,8 anni, è sotto la media rispetto alla nostra prospettiva di vita e all’età pensionabile per legge, 67 anni. Un effetto distorto di alcune scelte politiche anti-Fornero, in particolare Quota 100, che ha permesso a migliaia di lavoratori e lavoratrici di andare in pensione con 5 anni di anticipo.

E proprio per Quota 100, la spesa pensionistica in Italia si colloca al secondo posto tra quelle dei paesi OCSE: nel 2019 è stata il 15,4% del PIL.

Nel 2050 il rapporto tra pensionati e lavoratori in Italia sarà altissimo

Secondo l’OCSE, lo scenario per l’Italia è ancora più preoccupante se si prende in esame la sostenibilità della spesa pensionistica in rapporto al numero di persone in età da lavoro che con i loro contributi finanziano le pensioni. 

Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico infatti, nel 2050 ci saranno 74 persone di età pari o superiore a 65 anni ogni 100 persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni, uno dei rapporti più alti dell’Ocse. L’unico modo di fronteggiare questo disequilibrio sarà quello di innalzare l’età pensionabile, che a partire dal 2040 potrebbe arrivare a 71 anni, seconda in Europa soltanto a quella prevista per la Danimarca.

Nel 2040 14 paesi in pensione con un’età sopra la media

Secondo l’OCSE, il regime introdotto in Italia nel 1995 che adegua le prestazioni pensionistiche all’aspettativa di vita e alla crescita, sarà pienamente efficace solo nel 2040, data in cui in Italia l’età di pensione arriverà a 71 anni.

Tra i paesi OCSE, soltanto la Danimarca avrà un’età più alta (pari a 74 anni), mentre l’Estonia pareggerà l’Italia (71 anni). A seguire Paesi Bassi (69), Finlandia e Portogallo (68), Regno Unito, Islanda, Israele, Stati Uniti, Germania, Australia, Belgio, Irlanda (67).

A rientrare nella media pari a 66 anni ci saranno Francia, Grecia e Danimarca, mentre Russia e Brasile andranno in pensione a 65 anni. Nel 2040 ancora bassa la prospettiva di età pensionabile per Cina e Sudafrica (60 anni) e India (58 anni), mentre in Arabia Saudita si andrà in pensione addirittura a 47 anni.

Reddito medio e pensioni sempre più basse rispetto a 20 anni fa

Secondo il rapporto dell’OCSE, il reddito medio per gli over-65 in Italia è simile a quello della popolazione totale, ma è inferiore del 12% rispetto alla media OCSE. Rispetto alla situazione in Italia di 20 anni fa inoltre, il reddito over-65 attuale è più basso del 15%.

Non ci sono buone notizie nemmeno per i lavoratori autonomi: le aliquote contributive delle Partite Iva sono il 30% inferiori rispetto a quelle dei colleghi dipendenti. Per questo motivo, i lavoratori autonomi in Italia potranno aspettarsi pensioni inferiori di circa un terzo rispetto a quelle dei dipendenti con stesso reddito imponibile.

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Manovra 2026: tassa fissa di 2€ su tutti i pacchi con valore fino a 150€

Il Governo sta valutando l'introduzione di una nuova tassa fissa di 2€ da applicare su tutti i pacchi, nazionali e internazionali, che hanno un valore inferiore a 150€.

tassa pacchi

La discussione sulla Manovra 2026 è entrata nel vivo e, tra le tante modifiche allo studio, spicca una misura destinata a far discutere consumatori e operatori dell’e-commerce. Il Governo, impegnato a definire le coperture economiche per il prossimo anno, sta valutando l’introduzione di un nuovo balzello legato alle spedizioni online: un contributo fisso di 2 euro per ogni pacco con valore fino a 150 euro. Una novità che interviene in un settore già molto sensibile, dove anche piccoli aumenti possono cambiare le abitudini d’acquisto.

Se da un lato la misura si inserisce in una più ampia revisione della politica fiscale, dall’altro rischia di avere un impatto diretto sulla quotidianità di milioni di utenti. Il provvedimento non riguarda la velocità di consegna o servizi premium, ma rappresenta un sovrapprezzo automatico su ogni ordine che rientra nella soglia indicata, indipendentemente dall’origine del pacco. Un intervento pensato per generare risorse aggiuntive, ma che potrebbe modificare la percezione di convenienza degli acquisti online.

La nuova tassa sui pacchi nazionali e internazionali

La proposta del Ministero dell’Economia prevede che ogni spedizione online sotto i 150 euro venga gravata da un contributo obbligatorio di 2 euro. Non si tratta di una tassa sulle importazioni né di una misura rivolta solo ai pacchi extra-UE: per evitare sovrapposizioni con le competenze europee in materia di dazi, il prelievo è stato esteso anche alle spedizioni nazionali. In altre parole, che il tuo ordine arrivi da un magazzino italiano o dall’estero, il costo aggiuntivo sarà lo stesso.

L’obiettivo è chiaro: creare nuove entrate per sostenere gli equilibri della Manovra. Il contributo, infatti, affianca il raddoppio della Tobin Tax, che aumenterà il prelievo sulle transazioni finanziarie. Pur non essendo la misura più pesante in termini assoluti, la tassa sui pacchi è quella destinata a farsi notare di più dai cittadini.

L’impatto della tassa sull’e-commerce

Questa tassa sulle spedizioni rischia di incidere sulle abitudini d’acquisto digitali: anche se l’importo è contenuto, la sua applicazione fissa su ogni ordine potrebbe scoraggiare gli acquisti frequenti o di piccolo valore.

Nel lungo periodo, infatti, un costo aggiuntivo ripetuto può alterare la percezione di convenienza dell’e-commerce e spingere gli utenti a concentrare più prodotti in un unico ordine o a ridurre complessivamente le spese online. Una misura nata per esigenze di bilancio, quindi, ma che potrebbe avere ripercussioni significative su uno dei settori più dinamici del mercato.

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Rosalía “Lux Tour 2026”: prevendita e vendita generale dei biglietti per la data italiana!

Rosalía torna in Italia con il suo "Lux Tour 2026": ecco dove registrarsi per acquistare i biglietti in prevendita e vendita generale.

rosalía tour 2026 biglietti

Rosalía è pronta a far vibrare nuovamente il pubblico italiano: la cantautrice catalana tornerà nel nostro Paese nella primavera 2026 con un attesissimo concerto all’Unipol Forum di Milano. Un ritorno che segna un momento artistico completamente nuovo per lei, distante dalle sonorità pop e urbane con cui aveva conquistato gli I-Days nel 2023.

Oggi Rosalía porta sul palco una visione rinnovata, figlia di un percorso che l’ha condotta a esplorare territori sonori molto più ampi e profondi. Con il suo nuovo album Lux, l’artista si presenta con uno spettacolo che promette di ribaltare ogni aspettativa: una dimensione sinfonica, quasi cinematografica, che mette la sua voce al centro di partiture orchestrali complesse e luminose. Il concerto milanese sarà una delle prime occasioni per ascoltare dal vivo questa radicale trasformazione.

Un tour che inaugura un nuovo capitolo artistico

Il cammino di Rosalía è sempre stato guidato dalla sua capacità di muoversi tra generi, culture e tradizioni senza mai perdere autenticità.

Formata a Barcellona come interprete di flamenco tradizionale, ha portato questo bagaglio accademico dentro una continua evoluzione, fondendolo con intuizioni pop, sperimentazioni vocali, elettronica e scrittura concettuale. Il risultato è un’identità artistica fluida, in costante trasformazione, che non teme di oltrepassare i confini del mainstream.

L’approccio adottato da Rosalía per Lux, uscito il 7 novembre 2025, rappresenta una metamorfosi drastica rispetto ai suoi precedenti lavori. In queste diciotto tracce, cantate in tredici lingue diverse, le strutture pop vengono abbandonate per lasciare spazio a composizioni stratificate, dove la sua voce si muove come uno strumento tra molti, dialogando con armonizzazioni corali e arrangiamenti orchestrali di grande respiro.

Durante il tour, il pubblico assisterà a una performance in cui luce, scenografia e musica formano un unico organismo narrativo, pensato per esaltare l’aspetto rituale e immersivo delle nuove tracce.

Quando e come acquistare i biglietti ufficiali del “Lux Tour 2026” di Rosalía

L’unica tappa italiana del “Lux Tour 2026” di Rosalía al momento è prevista allo Unipol Forum di Milano in programma mercoledì 25 marzo 2026.

I biglietti ufficiali saranno disponibili in prevendita a partire dalle ore 10:00 del 9 dicembre. Nello specifico: per accedervi, dovrai registrarti su www.rosalia.com.

La vendita generale, invece, prenderà il via giovedì 11 dicembre alle ore 10:00 su piattaforme come TicketOne, TicketMaster o Vivaticket.

Ecco cosa devi fare per essere pronto e veloce nel comprare uno o più biglietti all’ora fatidica:

  1. Registrati sui siti dei rivenditori

    Registrati sui siti dei rivenditori, se vuoi accedere alla prevendita dovrai registrati su www.rosalia.com, mentre per accedere alla vendita generale anche sui siti di rivenditori come Ticketmaster.it o Ticketone.it, inserendo tutti i dati richiesti.


    Ti consigliamo di fare questo passaggio almeno un giorno prima della data di uscita dei biglietti, in modo tale da non perdere tempo durante l’acquisto.

  2. Mettiti in postazione almeno 10 minuti prima dell’orario d’acquisto

    Mettiti davanti al tuo computer o al tuo cellulare con le pagine dei rivenditori già aperte almeno 10 minuti prima dell’orario previsto per la prevendita o la vendita generale. In modo tale da tenere tutto sotto controllo quando scatterà l’orario di acquisto.

  3. Seleziona il biglietto/i biglietti

    Non appena si apre la possibilità di effettuare l’acquisto seleziona il biglietto/i biglietti nella data e della tipologia che preferisci!Scegli come modalità di consegna l’eTicket, in modo da poter ricevere subito i tuoi biglietti ufficiali e stamparli gratuitamente senza nessun costo aggiuntivo.

  4. Completa l’acquisto

    Scegli il metodo di pagamento, inserisci i dati richiesti e completa l’acquisto!

  5. Compila nome e cognome di tutti i partecipanti

    I concerti di Rosalía sono eventi con biglietti nominativi, quindi prima di procedere all’acquisto devi compilare correttamente nome e cognome tuo e di tutti i partecipanti.

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MediaWorld diventa cinese: JD rileva una quota dell’85,2% di Ceconomy

Il gruppo cinese JD ha acquistato la maggioranza della società tedesca che controlla i negozi MediaMarkt, MediaWorld e Saturn.

mediaworld cinese

Il panorama della grande distribuzione elettronica europea è destinato a cambiare volto: MediaWorld diventa, di fatto, cinese. Il colosso asiatico JD, uno dei principali protagonisti dell’e-commerce in Cina, ha infatti raggiunto una quota pari all’85,2% di Ceconomy, la holding tedesca che controlla i marchi MediaMarkt, MediaWorld e Saturn.

L’operazione, resa nota attraverso un comunicato ufficiale, combina l’esito dell’offerta pubblica di acquisto lanciata da JD con l’intesa raggiunta con Convergenta, la società della famiglia Kellerhals, che manterrà comunque una partecipazione significativa.

L’ingresso di JD.com rappresenta una svolta strategica per il settore: grazie a questa acquisizione, il gruppo cinese ottiene accesso diretto a uno dei maggiori player europei nell’elettronica di consumo, forte di circa mille negozi distribuiti in undici Paesi e di portali e-commerce consolidati. Una mossa che rafforza l’espansione di JD nel mercato occidentale, dopo che già a luglio aveva acquisito il 32% di Ceconomy per un valore stimato di 2,2 miliardi di euro.

L’acquisizione cinese di MediaWorld e le sue conseguenze

Nonostante il via libera dell’Autorità federale antitrust tedesca, arrivato a settembre, l’operazione non è ancora formalmente conclusa. Perché diventi definitiva serviranno ulteriori autorizzazioni, tra cui quelle legate alle normative europee sulle sovvenzioni estere e ai controlli sul commercio internazionale.

Ceconomy prevede che il percorso burocratico possa chiudersi solo nella prima metà del 2026, quando la proprietà effettiva passerà stabilmente nelle mani del gruppo cinese. Nell’attesa, il gruppo JD ha già concordato un punto cruciale con i precedenti soci: per almeno tre anni non ci saranno chiusure di punti vendita né licenziamenti, una garanzia importante per migliaia di dipendenti in tutta Europa.

Quando l’operazione sarà completata, il gruppo di Pechino potrà contare su una rete capillare di negozi fisici e piattaforme digitali già operative, ampliando di fatto la propria presenza nel mercato europeo e rafforzando la competizione nel settore dell’elettronica al dettaglio.

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HBO Max debutterà in Italia nel 2026: ecco contenuti e piani di abbonamento

Dal momento che l’accordo tra Warner Bros. Discovery e Sky non verrà rinnovato, nel 2026 è previsto il debutto in Italia di un nuovo servizio streaming: HBO Max.

hbo max italia

Alla fine del 2025 si chiuderà un capitolo importante per la TV a pagamento italiana: l’accordo tra Warner Bros. Discovery e Sky non verrà rinnovato. Una scelta che segna la fine di una lunga collaborazione e che modificherà in modo significativo l’offerta dei pacchetti Cinema e Intrattenimento della piattaforma satellitare. Film e molte delle serie più seguite degli ultimi anni lasceranno progressivamente il catalogo Sky, aprendo un nuovo scenario nel panorama televisivo.

Il prossimo 13 gennaio segnerà infatti l’arrivo ufficiale di HBO Max, il servizio streaming che accoglierà film, serie, contenuti originali e l’intero catalogo sportivo Eurosport. Un ingresso che si inserisce in un mercato già affollato da NOW, Netflix, Prime Video, Disney+ e molti altri, aggiungendo un ulteriore tassello a quello “spezzatino” di abbonamenti che da anni divide i contenuti tra più piattaforme.

HBO Max arriva in Italia

HBO Max si presenterà in Italia con un’offerta che punta fortemente sulle anteprime e sulle esclusive. Tra le novità più attese ci sono series come A Knight of the Seven Kingdoms e Industry, insieme a numerosi titoli Max Originals che non hanno mai trovato distribuzione nel nostro Paese. Accanto a queste, arriveranno anche nuove stagioni di serie già amate dal pubblico italiano, come The White Lotus, The Last of Us, Euphoria e House of the Dragon.

Sul fronte cinematografico, la piattaforma offrirà non solo i blockbuster degli ultimi anni — da Dune a The Batman, fino al nuovo corso DC — ma anche l’intero archivio Warner Bros., che tornerà disponibile in esclusiva dopo aver lasciato progressivamente le altre piattaforme. Non mancheranno inoltre cult intramontabili come Friends, The Big Bang Theory o le serie animate di culto, tra cui Rick and Morty.

Produzioni italiane, documentari true crime e sport

Il debutto italiano sarà accompagnato anche da contenuti originali locali. La punta di diamante sarà Portobello, la serie diretta da Marco Bellocchio con Fabrizio Gifuni, dedicata al caso giudiziario che travolse Enzo Tortora negli anni ’80.

Grande spazio sarà riservato anche al filone true crime e alle docuserie, con progetti incentrati su casi che hanno colpito profondamente l’opinione pubblica: l’omicidio di Melania Rea, la tragica vicenda di Saman Abbas e il documentario dedicato agli ultimi anni di Gina Lollobrigida. A completare il quadro ci saranno anche titoli cinematografici italiani in anteprima assoluta, come Nonostante di Valerio Mastandrea e Squali, debutto alla regia di Daniele Barbiero.

HBO Max sarà anche la nuova casa di Eurosport, diventando così una piattaforma centrale per gli amanti dello sport. Tra gli eventi più attesi ci sono gli Australian Open, il Roland-Garros e soprattutto i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, trasmessi integralmente con dirette, approfondimenti e contenuti speciali. Chi desidera l’intera programmazione sportiva potrà aggiungere il pacchetto dedicato con un piccolo supplemento mensile.

Piani di abbonamento e prezzi

HBO Max debutterà in Italia con tre piani pensati per esigenze diverse e compatibili con un’ampia gamma di dispositivi, dalle smart TV ai set-top box, fino ad app dedicate per smartphone, tablet e console. Tutti i piani consentono la creazione di cinque profili personalizzati e includono parental control per un uso più sicuro e flessibile.

Il piano Base rappresenta l’ingresso più economico: offre la visione in Full HD su due dispositivi contemporaneamente, include pubblicità e costa 5,99€ al mese. Chi desidera un’esperienza senza interruzioni può scegliere il piano Standard, che a 11,99€ mensili elimina gli spot, permette il download offline e mantiene la visione in Full HD su due schermi.

Infine, per chi punta alla massima qualità c’è il piano Premium, che per 16,99€ al mese garantisce streaming in 4K Ultra HD, audio Dolby Atmos e la possibilità di guardare contenuti su quattro dispositivi, oltre a 100 download.

A questi si aggiunge il pacchetto Sport, attivabile a 3€ extra, che apre l’accesso all’intero catalogo Eurosport: anch’esso prevede la pubblicità e limita la visione contemporanea a due dispositivi, anche quando abbinato all’abbonamento Premium.

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