Comprare un’abitazione diventa sempre più difficile. L’ultimo bollettino Abi, infatti, conferma un dato devastante: i tassi sui nuovi mutui per case per le famiglie a settembre è salito al 2,17%, raggiungendo un picco che non si vedeva dal giugno 2016, quando toccarono il +2,2%.
E lo sguardo al futuro non aiuta: la Bce dal 27 ottobre 2022 ha in programma di alzare il tasso di riferimento di 75 centesimi, con effetti anche sul valore dell’Euribor.
Crollo delle surroghe, ma i nuovi mutui per case rimangono stabili
Nel rapporto mensile Abi risulta anche una diminuzione delle richieste di mutui a tasso fisso: dal 53,9% ad agosto al 40% di adesso.
A cosa è dovuta però questo calo così brusco di richieste? La performance negativa del comparto è ascrivibile al crollo verticale delle surroghe che sono diminuite del 61,9% rispetto al 2021. Ormai, infatti, sono solo poco più dell’8,5% del totale, come rilevato dall’ultimo Barometro Crif sull’andamento delle richieste di credito da parte delle famiglie.
Quanto ai nuovi mutui, invece, questi restano sostanzialmente stabili rispetto alla corrispondente rilevazione, tanto che a livello di erogazioni il calo si attesta a un modesto -1,7%.
Impieghi a famiglie e imprese registrano dati positivi
Gli impieghi delle banche a imprese e famiglie, indicatore per eccellenza dello stato di salute dell’attività economica, a settembre si confermano in netta crescita, registrando un +4,2% su base annua.
Sono invece cresciuti a settembre il tasso medio per i nuovi prestiti alle aziende (passando all’1,86% contro l’1,45% di agosto) e il tasso medio complessivo (che a ora ha raggiunto il 2,49% dal 2,32% di agosto).
Secondo l’Abi «gli intermediari, per il trimestre attuale, si attendono che i criteri di offerta sul credito alle imprese saranno resi più stringenti, mentre quelli sui prestiti alle famiglie non saranno modificati».