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Bce, nuovo aumento dei tassi a luglio: l’inflazione è ancora troppo elevata!

La presidente della Bce Christine Lagarde ha annunciato che a luglio si andrà incontro ad un nuovo aumento dei tassi: "Il nostro lavoro non è ancora finito!", ma c'è chi teme la recessione.

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La presidente della Bce Christine Lagarde parlando al forum dell’istituto centrale a Sintra, in Portogallo, ha annunciato che la lotta contro l’inflazione non è terminata e a luglio si andrà incontro ad un nuovo aumento dei tassi:

Il nostro lavoro non è ancora finito.
Escludendo un mutamento sostanziale delle prospettive di inflazione, continueremo a innalzare i tassi a luglio.

L’impatto complessivo degli incrementi dei tassi decisi a partire dallo scorso luglio, pari a 400 punti base, non si è ancora esplicato appieno. Tuttavia, è difficile dichiarare con certezza se il livello massimo dei tassi sia stato raggiunto.

La stessa Lagarde ricorda che “le decisioni della nostra politica monetaria devono essere definite di volta in volta a ogni riunione e continuare a essere guidate dai dati”.

Il calo dell’inflazione è lento: necessario l’ulteriore aumento dei tassi

Ad un anno esatto dell’inizio della politica restrittiva di Francoforte, è impossibile non chiedersi se questi continui rialzi dei tassi stiano almeno riuscendo ad arginare l’inflazione.

A tal proposito, la presidente della Bce ha spiegato che l’inflazione nell’area dell’euro è troppo elevata e rimarrà prevedibilmente tale per troppo tempo. Sta però cambiando la natura della sfida che pone:

Il tasso di inflazione sta diminuendo con l’attenuarsi degli shock che l’avevano inizialmente sospinto al rialzo e con la progressiva trasmissione dei nostri interventi di politica monetaria all’economia. Tuttavia, gli effetti di tali shock si stanno ancora esplicando, rendendo il calo dell’inflazione più lento e il processo inflazionistico più persistente.

In sostanza, l’inflazione continua ad essere presente, ma sta cambiando: è entrata nella fase due. Cosa significa esattamente? Ad influire sul processo inflazionistico sono ora “diversi operatori economici che tentano di trasmettersi i costi a vicenda“. In poche parole, si tratta di quel fenomeno che si verifica quando, nonostante i rincari dell’energia siano svaniti, le aziende, per fare profitto, si guardano bene dal ridurre i prezzi dei beni.

Tajani contro Lagarde: “Così si rischia la recessione!”

C’è però chi non è affatto d’accordo con le decisioni prese dalla Bce. È il caso, ad esempio, del vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani, che al congresso della Confsal ha espresso il suo dissenso riguardo il nuovo aumento dei tassi d’interesse previsto a luglio dalla Bce.

Noi soffriamo di un’inflazione diversa dagli Usa, è provocata dal costo delle materie prime a causa della guerra, oggi aumentare il costo del denaro significa mettere le imprese in difficoltà. Con i tassi troppo alti si rischia la recessione!



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