Lisbona e tante altre città portoghesi sono ormai da anni una meta gettonatissima per tanti italiani (e non solo) che, una volta entrati in pensione, decidono di trasferirsi per pagare meno tasse sulla pensione. Ebbene, dal 2024 è finita la cuccagna: in Portogallo non saranno più concesse le esenzioni fiscali sulle pensioni straniere.
Questa è la misura presa dal primo ministro Antonio Costa al fine di contrastare l’aumento dei prezzi degli immobili nel mezzo di una crisi immobiliare.
Il mantenimento di tale misura in futuro equivarrebbe a prolungare una misura di ingiustizia fiscale ingiustificata, e sarebbe un modo indiretto per continuare ad aumentare i prezzi nel mercato immobiliare.
Le esenzioni fiscali, infatti, contribuirebbero ad aumentare la domanda di appartamenti nel Paese, favorendo così un rialzo dei prezzi immobiliari.
In cosa consistono le esenzioni fiscali sulle pensioni straniere presenti in Portogallo?
La flat tax sulle pensioni straniere è stata introdotta dalla riforma fiscale del 2012, per contrastare la dura crisi del debito che colpì il Portogallo. Inizialmente prevedeva l’esenzione totale dalle imposte per i pensionati stranieri, quindi anche italiani, che avrebbero trasferito la loro residenza in Portogallo per 10 anni, vivendo nel Paese almeno 6 mesi all’anno.
Visto il boom di trasferimenti registrati in seguito a tale decisione, nel 2020 l’imposta è stata innalzata al 10% in misura fissa indipendentemente dall’importo della pensione. Chi dunque ha un reddito medio alto, riscontra ottimi benefici in termini fiscali nel trasferirsi in Portogallo una volta entrato in pensione. Almeno fino al 1° gennaio 2024, data a partire dalla quale non ci saranno più bonus per i pensionati italiani e stranieri che si trasferiscono nel Paese.
Costa ha tuttavia precisato che le esenzioni concesse entro il 31 dicembre 2023 rimarranno in vigore. Ma non è detto che l’aliquota possa cambiare anche per loro: bisognerà attendere la decisione del parlamento portoghese nella legge di bilancio.