L’AGCM ha avviato procedimenti istruttori per aumenti del prezzo di luce e gas nei confronti di sette società: Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie. L’Antitrust infatti ha rilevato delle (ancora presunte) irregolarità delle proposte di modifica del prezzo di energia elettrica e gas e di rinnovo delle condizioni contrattuali.
Tali proposte sarebbero in contrasto con le disposizioni del decreto Aiuti bis di agosto, che prevede fino al 30 aprile 2023 la sospensione dell’efficacia delle clausole contrattuali sulla modifica dei prezzi di luce e gas e delle relative comunicazioni di preavviso. Non rientrano nella disposizione, invece, i casi in cui le modifiche di prezzo siano già state perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.
Le accuse contro le sette società di luce e gas
Alle sette società viene contestato quanto segue:
Sulla base dei dati forniti dalle società stesse, le variazioni delle condizioni economiche hanno colpito oltre 7,5 milioni di clienti tra consumatori, condomini e microimprese. Ma non è tutto: 2,6 milioni di questi clienti sembra che abbiano già subito un aumento di prezzo ingiustificato.
L’AGCM ha quindi ammonito le società obbligandole a sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche mantenendo o ripristinando i prezzi applicati prima del 10 agosto.
Le risposte delle società
Alle società energetiche saranno concessi 7 giorni di tempo per difendersi dalle accuse.
A tal proposito, Hera ha già risposto con la seguente nota:
Anche Plenitude, società controllata del gruppo Eni per la fornitura di luce e gas, si è espressa, affermando che «continuerà a collaborare con l’AGCM fornendo tutti gli elementi e i chiarimenti necessari, convinta della correttezza del proprio operato».