Se anche tu per non pagare l’abbonamento a piattaforme streaming hai fruito di siti pirata per guardare partire di calcio, film o contenuti protetti da diritti, potrebbero arrivarti multe salatissime.
L’Agcom infatti ha avvisato che gli utenti che hanno scaricato app o effettuato l’accesso a pagine web che permettono di visionare materiale in modo illegale, saranno sanzionati con multe fino a 5000 euro:
L’Italia segue la scia della Spagna
In Spagna è da poco stata approvata una ordinanza del Tribunale del Commercio di Barcellona che obbligherà gli operatori Internet spagnoli – Telefónica, Vodafone, Orange, MásMovil e Digi – a collaborare con le autorità competenti, fornendo i dati di tutti gli utenti che si collegano ai server che trasmettono contenuti illegali.
In più, sembra che il Paese stia lavorando affinché anche le piattaforme come Google diano i dettagli degli account che hanno scaricato alcune app usate per visualizzare contenuti IPTV illegali.
Si tratta di una strategia che che anche le autorità competenti in Italia stanno adottando al fine di intensificare la lotta contro la pirateria online, prendendo di mira non solo i fornitori dei servizi illegali, ma anche gli stessi utenti fruitori.
Agcom: introdurre multe è un “passaggio necessario” per combattere i siti pirata!
Il commissario Agcom Massimiliano Capitanio, padre della legge antipirateria in Italia, ha chiarito che le sanzioni sembrino essere l’unica forma di far comprendere agli utenti che esiste un rischio reale per chi fruisce di materiale illegale, troppo spesso sottovalutato.
Queste parole lasciano intuire che sia già stato identificato un numero non indifferente di persone alle quali presto verrà notificata una sanzione.
Tuttavia, non si tratterebbe della prima multa per pirateria: negli scorsi anni ne erano state distribuite circa un migliaio di lieve entità. Ora, con la nuova legge, potrebbero crescere sia il numero sia la cifra: i recidivi si possono trovare a dover pagare multe di ben 5000 euro!
È importante infatti sottolineare che queste misure non mirano a colpire gli utenti occasionali o ignari, ma piuttosto a contrastare un fenomeno più ampio di fruizione sistematica di contenuti illegali. L’Agcom spera che l’applicazione di queste sanzioni possa scoraggiare la domanda di contenuti pirata, indebolendo così il modello di business delle organizzazioni criminali coinvolte in questo mercato illegale.