Anche RavPower viene bandita da Amazon: recensioni comprate in cambio di buoni

Dopo Aukey e altri brand cinesi, Amazon bandisce anche RavPower per il sistema di recensioni fasulle

Un altro brand famoso di tecnologia è finito nella lista nera di Amazon: questa volta si tratta di RavPower, brand cinese specializzato in caricabatterie, power bank, adattatori e altri accessori di tecnologia.

Dopo Aukey, e altri brand minori della tecnologia e del fai-da-te, Amazon quindi chiude anche lo store online di Ravpower. Il motivo? Sempre lo stesso, recensioni false, comprate con buoni sconto offerti agli utenti, o in cambio di prodotti gratis. Recensioni che decantano i pregi dei prodotti, tutte rigorosamente a 5 stelle, ben dettagliate, accompagnate da foto e video che già dovrebbero far insospettire l’utente, ma che fino ad ora erano passate in sordina su Amazon.

Il “tweet” che ha fatto saltare lo store di RavPower

Il fenomeno non è nuovo, c’è da anni, ed è un problema che Amazon sta cercando di contrastare, non sempre riuscendoci. Questa volta, RavPower è stata incastrata da un tweet di una giornalista del Wall Street Journal, che aveva privatamente acquistato un caricabatterie su Amazon, e che si era trovata dentro un tagliando che prometteva un buono da 35 dollari in cambio di una recensione positiva del prodotto.

Il sistema funzionava in questo modo: RavPower inviava a casa il prodotto con il tagliando con un codice QR impresso sopra. L’utente avrebbe dovuto soltanto fare una recensione del prodotto, e allegare uno screenshot della recensione per ricevere il buono Amazon.

I controlli di Amazon

Recentemente, Amazon aveva chiuso anche lo store di Aukey, famosissimo brand di accessori tecnologici presente su Amazon da molto tempo. Anche il brand cinese adottava da anni questo sistema di recensioni fasulle, che l’avevano aiutata a scalare le classifiche e a fuoriuscire presto dai brand sconosciuti.

Non si sa per quanto tempo dureranno i ban di Amazon. È improbabile che siano definitivi, visto che Amazon ha già dichiarato di accettare il reintegro delle aziende incriminate una volta che queste avranno dimostrato di aver posto un freno alle loro pratiche scorrette.