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Draghi presenta il PNRR: confermato il Superbonus 110, garanzia mutui ai giovani, assegno unico ai figli

Tra bonus riconfermati e tante garanzie ai giovani, ecco cosa c’è nel discorso di Draghi alla Camera sul PNRR presentato alla Commissione Europea.

Nella giornata di ieri, Mario Draghi ha annunciato il piano del governo per l’utilizzo dei fondi del cosiddetto Next Generation UE, il piano da 248 miliardi dell’Unione Europea per risollevare l’economia dei Paesi europei dopo la pandemia.

Tante le carte in tavola, tantissimi i piani, dalle nuove generazioni, alla transizione ecologica, dall’innovazione tecnologica, alla salute e all’istruzione.

La fetta più ampia del PNRR va alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica: ben 57 miliardi, che in piccolissima parte rifinanzieranno anche il Super Bonus 110 per l’ammodernamento e la copertura termica degli edifici. Ma c’è spazio per tutto, comprese le misure di assistenza ai giovani e l’inclusione sociale: si parla già di garanzia dei mutui, e Draghi fa di nuovo riferimento all’assegno unico dei figli.

Il Super Bonus 110

Il Super Bonus per la ristrutturazione e la riqualifica energetica degli edifici rimarrà per tutto il 2022. Attualmente, è previsto per il 2023 soltanto per gli edifici popolari, ma Draghi ha già confermato che si impegnerà ad inserire nella legge di bilancio 2022 una proroga del bonus per tutti nel 2023. Resta da vedere però se Draghi sarà ancora al Governo a dicembre 2022, attualmente un’ipotesi che molti analisti dichiarano ben lontana.

Per il Super Bonus 110 ci sono a disposizione 18 miliardi del PNRR.

La garanzia per i mutui ai giovani

Draghi ha anche parlato del diritto a una casa per tutti, rivolto specialmente ai più giovani.

Nel suo discorso alla Camera a proposito della situazione demografica italiana ha affermato:

“Siamo uno dei paesi con la più bassa fecondità in Europa: meno di 1,3 figli per ciascuna donna contro quasi 1,6 della media Ue. Per mettere i nostri giovani nella condizione di formare una famiglia, dobbiamo rispondere a tre loro richieste: un welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro”

Per questo motivo, nel PNRR ci saranno risorse per potere aiutare i giovani ad acquistare una casa, senza dover dare l’anticipo alle banche.

L’idea sarebbe quella di allargare la platea di coloro che possono permettersi di accedere ad un mutuo al giorno d’oggi. L’iniziativa è rivolta ai più giovani, che spesso non hanno le risorse per dare l’anticipo. Anche se i mutui ora hanno tassi particolarmente bassi (e mai così vantaggiosi), per molti il problema rimane la quota da versare all’inizio. Nel nuovo piano di Ripresa e Resilienza ci sarebbero i fondi per fare in modo che sia lo Stato a fare da garante per la quota dell’anticipo: in questo modo le banche potranno dare il mutuo del 100% ai giovani.

L’assegno unico alle famiglie

Si è tornato a parlare ancora dell’assegno unico alle famiglie, per ogni figlio. L’assegno unico diventerà lo strumento centrale ed omnicomprensivo per tutti i figli e sarà rivolto a tutti, dai single con figli, alle famiglie omogenitoriali. Per la prima volta potrà essere richiesto anche dalle Partite IVA.

Per l’assegno unico si partirà dal 1° luglio, e per accedervi sarà necessario avere fatto l’ISEE. L’importo per figlio dipenderà infatti dal reddito familiare. Potrà essere di circa 120 euro a figlio, in media, anche se le prime roboanti dichiarazioni di intenti parlavano addirittura di 250 euro a figlio. Si lavora per arrivare a una cifra media di 170 euro a figlio. Per l’assegno unico mancano ancora i decreti attuativi che ne dovranno definire importi e modalità con più dettaglio, e che dovrebbero arrivare a giugno.

Per un piccolo approfondimento sull’assegno unico leggi qui.

Tante quindi le misure in ballo dal PNRR: si tratta a tutti gli effetti del più grande piano di rifinanziamenti della nostra storia.

«Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr pur nella sua storica importanza sia solo un insieme di progetti, di numeri, scadenze, obiettivi. Nell’insieme dei programmi c’è anche e soprattutto il destino del Paese»

ha dichiarato Mario Draghi.



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