Keynote Apple: ecco tutti i prodotti presentati e i prezzi

Apple ha presentato ieri i suoi nuovi iPhone 13, iPhone 13 Mini, Pro e Pro Max, assieme ai nuovi iPad di nona generazione, all’iPad Mini e all’Apple Watch Serie 7.

È arrivato nuovamente quel giorno dell’anno, di cui, nonostante le critiche sempre mosse all’azienda di Tim Cook, ne parlano tutti: il keynote, l’evento di presentazione dei nuovi prodotti Apple è come sempre stato uno degli eventi tech più seguiti e commentati.

Dopo l’ultimo keynote di Apple dello scorso autunno, che era stato diviso in due deprimenti appuntamenti per la causa pandemica, c’è stato molto movimento nell’azienda di Cupertino. Apple quest’anno ha lanciato il suo servizio Apple Fitness + (ora arrivato anche in Italia), ha rilasciato il nuovo Ipad Air, le Airpods Max, le Airtags e perfino delle batterie magnetiche da attaccare agli iPhone, i MagSafe

Cosa ci ha portato quindi il Keynote Apple 2021, il mega evento di presentazione dei nuovi dispositivi Apple? Gli iPhone 13 sono davvero diversi? Gli iPhone Mini sono sopravvissuti a un anno in cui hanno registrato pochissime vendite? L’Apple Watch ha ancora più tracker per la propria salute?

Vediamo assieme le novità.

I nuovi iPhone 13

Cominciando dal prodotto di punta, dal big-sell di Apple: iPhone 13, con le sue varianti, è la nuova linea di smartphone Apple che segue all’iPhone 12 (smartphone più venduto nel 2021 a livello globale).

Le novità non sono tantissime e più che un vero iPhone 13, poteva essere chiamato 12s. Apple non ha reinventato la ruota, ma ha messo a punto alcune migliorie, partendo dal taglio al modello ormai obsoleto da 64GB e senza aumento del prezzo. Non era comunque scontato.

Cambia il notch in tutte le versioni, ridotto del 20% rispetto ai modelli precedenti. E infine, il nuovo processore A15 Bionic.

I modelli sono 4: iPhone 13, iPhone 13 Mini, iPhone 13 Pro, iPhone 13 Pro Max.

iPhone 13 e 13 Mini

I nuovi iPhone 13 e iPhone 13 Mini sono migliori del 12, ovviamente. Ci sono più colori (Rosa, Blu, Mezzanotte, Galassia, Red), lo schermo è leggermente più luminoso, ma non è né più grande né più piccolo per entrambi i modelli. Ma le novità migliori sono nel reparto fotografico e nella batteria.

Il modulo fotografico ospita due sensori da 12 Mega Pixel dotati di un nuovo ISP, con Sensor-Shift Optical Image Stabilization per video e foto con scarsa luminosità. I due obbiettivi sono posti in diagonale, così da distinguerli da quelli dell’iPhone 12. C’è anche l’opzione Cinema che ti permette di scegliere e cambiare i punti di messa a fuoco anche dopo aver fatto il video, una opzione che era presente nella vecchia generazione solo negli iPhone 12 Pro.

La batteria invece permetterà di avere circa 1,5 ore in più di autonomia su iPhone 13 Mini e 2,5 ore in più su iPhone 13 rispetto ai rispettivi modelli della precedente generazione.

I prezzi saranno i seguenti:

iPhone 13 Mini:
  • 128 GB: 839€
  • 256 GB: 959€
  • 512 GB: 1.189€
iPhone 13:
  • 128 GB: 939€
  • 256 GB: 1.059€
  • 512 GB: 1.289€

iPhone 13 Pro e 13 Pro Max

Secondo Tim Cook, le differenze maggiori rispetto alla generazione precedente si fanno sentire sulle versioni Pro del nuovo iPhone 13.

Anche se il design è identico alla versione precedente, cambiano i materiali: innanzitutto i bordi sono in acciaio inossidabile chirurgico e il retro è in vetro opaco/satinato. Un vetro in zaffiro protegge anche gli obbiettivi delle fotocamere. I colori sono Grafite, Oro, Argento e il nuovissimo Azzurro Sierra.

Il comparto fotografico, composto dalle 3 fotocamere, ora avrà ancora più caratteristiche da smanettoni della fotografia. Per esempio, la fotocamera ha una nuova funzione chiamata “Stili fotografici”, che permette di modificare le impostazioni di scatto prima di fotografare – ideale se ti ritrovi a modificare le tue foto nello stesso modo ogni volta e vuoi avere quindi uno stile ricorrente.

Le tre fotocamere sono una principale grandangolare da 12 Mega Pixel, apertura f/1.5; un telefoto da 77mm, zoom ottico 3x; un ultra-grandangolare a 6 elementi, con apertura a f/1.8 e modalità macro fino a 2 cm.

I modelli Pro avranno anche un nuovo schermo Super Retina XDR e il software ProMotion, precedentemente visto solo nell’iPad Pro, per una frequenza di aggiornamento più veloce (a 120 Hz), che dovrebbe rendere la lettura di articoli e la riproduzione di videogiochi e video ancora più coinvolgente.

La batteria anche in questo caso è aumentata: 1,5 ore in più per iPhone 13 Pro rispetto a iPhone 12 Pro, e 2,5 ore in più per iPhone 13 Pro Max rispetto a iPhone 12 Pro Max.

I prezzi saranno i seguenti:

iPhone 13 Pro:
  • 128 GB: 1.189€
  • 256 GB: 1.309€
  • 512 GB: 1.539€
  • 1 TB: 1.769€
iPhone 13 Pro Max:
  • 128 GB: 1.289€
  • 256 GB: 1.409€
  • 512 GB: 1.639€
  • 1 TB: 1.869€

I nuovi iPad

Apple ha presentato anche i suoi nuovi iPad (standard) di nona generazione e l’iPad Mini di sesta generazione. Il design non è cambiato, ma almeno Apple finalmente ha tolto di mezzo l’odioso taglio da 32GB, ormai obsoleto.

Per entrambi i nuovi iPad si parte quindi dalla versione da 64GB.

“Il nuovo iPad”

Chiamato semplicemente “il nuovo Ipad”, è l’iPad di nuova generazione, quello standard, usato tantissimo per lo studio e la scuola. Il nuovo modello supporta un processore A13 Bionic che garantisce un miglioramento del 20% sulle prestazioni della precedente generazione, ma che era lo stesso montato sugli iPhone 11 del 2019 e sul SE del 2020. La fotocamera è da 12 Mega Pixel, un buon miglioramento rispetto alla fotocamera dell’Ipad 2020 che aveva una fotocamera da 8 Mega Pixel.

Sparisce il modello da 128GB, e arriva quello da 256GB come taglio massimo. Per il resto non cambia sostanzialmente null’altro dalla precedente versione.

I prezzi saranno i seguenti:

Ipad nona generazione:
  • 64 GB, Wi-Fi: 389€
  • 64 GB, Wi-Fi + Cellular (4G): 529€
  • 256 GB, Wi-Fi: 589€
  • 256 GB, Wi-Fi + Cellular (4G): 699€

iPad Mini di sesta generazione

L‘iPad Mini è quello che ha cambiato di più rispetto alla vecchia generazione uscita nel 2019. La nuova linea è molto più coerente con i nuovi modelli di iPad Pro, iPad Air, iPhone 12: bordi piatti, angoli squadrati, cornici estremamente ridotte, peso minore nonostante le dimensioni uguali, lati magnetizzati per attaccarci la tastiera portatile.

Le caratteristiche cambiano completamente: il display, un Liquid Retina con diagonale 8,3 pollici grazie alle cornici ridotte, ha il True Tone, supporta lo spazio colore DCI-P3 e ha luminosità di picco da 500 nits, che lo rende ideale anche nell’utilizzo all’aperto. Il chip è il nuovissimo A15 Bionic, lo stesso degli iPhone 13, e offre il 40% della capacità di calcolo in più rispetto alla generazione precedente. Il nuovo iPad Mini nella sua versione Cellular ha inoltre la compatibilità con la rete 5G. Inoltre, supporta ora la Apple Pencil 2 e abbandona il connettore Lightning in favore dell’Usb-C.

Cambiano infine anche la fotocamera e il Touch-ID, ora spostato sul pulsante di accensione. Il comparto fotografico avrà una fotocamera di 12 Mega Pixel sia sulla camera principale che su quella frontale.

Di fatto, il nuovo iPad Mini diventa uno smartphone gigante da portare ovunque e da usare anche per lavoro.

iPad Mini sarà disponibile in 4 colorazioni diverse: Grigio Siderale, Rosa, Viola e Galassia.

I prezzi saranno i seguenti:

  • 64 GB, Wi-Fi: 559€
  • 64 GB 5G + Cellular: 729€
  • 256 GB, Wi-Fi: 729€
  • 256 GB 5G + Cellular: 899€

Il nuovo Apple Watch Serie 7

Mentre gli iPhone diventano più quadrati, l’Apple Watch diventa sempre più rotondo. Niente linee squadrate, mentre cresce la dimensione e viene migliorato, come ogni anno, il Retina Display.

Con il nuovo modello Serie 7, cresce leggermente la dimensione (1 mm, sia nella versione da 41 e da 45mm) e viene migliorata la tecnologia dello schermo Retina Display, così come la resistenza alla polvere.

La batteria è stata migliorata, così come i tempi di ricarica, il 33 per cento più rapidi rispetto la precedente generazione. L’autonomia dichiarata è di 18 ore.

A parte l’ulteriore integrazione con Apple Fitness +, finalmente arrivato anche in Italia, non cambia nient’altro. Chiariamo, l’Apple Watch è un prodotto già di nicchia che ha conquistato sempre più mercato negli ultimi anni e non aveva quindi bisogno di particolari rivoluzioni. Ma a parte il display più grande di 1 mm e la batteria, l’Apple Watch Serie 7 si dimostra identico al Serie 6, presentando pure la stessa CPU, come già era avvenuto nel passaggio tra Serie 4 e Serie 5.

Quindi, fondamentalmente, è il nuovo Apple Watch annuale ma con il numero 7 e disponibile anche in verde.

Non sono stati resi noti ancora i prezzi italiani, ma per quanto riguarda il mercato statunitense, il nuovo Apple Watch Serie 7 costerà 399 dollari.

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Amazon contro la pirateria digitale: blocco delle app illegali sui dispositivi Fire TV

Amazon avvia il blocco delle app illegali anche in Italia sui dispositivi Fire TV: ecco cosa cambierà!

fire tv blocco app illegali

Amazon ha deciso di alzare il livello della lotta contro la pirateria digitale, avviando un piano di blocco mirato per le app illegali sui dispositivi Fire TV. Dopo una fase di test condotta in Germania e Francia, l’iniziativa approda anche in Italia e Spagna, segnando un passo importante nella strategia europea dell’azienda per rendere più sicuro e trasparente l’accesso ai contenuti digitali.

L’obiettivo dichiarato è duplice: da un lato, proteggere i diritti dei creatori e dei partner dell’intrattenimento, dall’altro garantire agli utenti un ecosistema privo di rischi legati a malware, virus o frodi. Amazon ribadisce che non intende penalizzare chi utilizza il sideloading per scopi legittimi di sviluppo, ma vuole invece colpire chi sfrutta questa funzione per accedere illegalmente a film, serie TV e contenuti protetti da copyright.

Bloccheremo le app identificate come strumenti di accesso a contenuti pirata, incluse quelle scaricate da fonti esterne. Questo rafforza il nostro impegno nel sostenere i creatori e proteggere i clienti, poiché la pirateria può anche esporre gli utenti a malware, virus e frodi

Il blocco riguarderà soltanto un numero limitato di applicazioni già identificate come strumenti di accesso a contenuti pirata; gli utenti coinvolti riceveranno una notifica prima della rimozione, così da poter sostituire le app incriminate con alternative legali. Per la maggior parte dei possessori di Fire TV, invece, l’esperienza d’uso resterà invariata, continuando a includere le principali piattaforme di streaming, anche gratuite e sportive.

Sicurezza e trasparenza per l’ecosistema Fire TV: via al blocco delle app illegali

Con questa mossa, Amazon intende rafforzare la fiducia nel proprio ecosistema, ricordando che Fire TV è stato concepito “per l’intrattenimento, non per la pirateria”. L’azienda spiega che il nuovo sistema di controllo nasce da una collaborazione con la Alliance for Creativity and Entertainment (ACE), la principale coalizione globale contro la pirateria. L’accordo permetterà di segnalare in tempo reale le app sospette, velocizzandone la rimozione e limitando la diffusione di software illegali.

Secondo Amazon, la pirateria non è solo una violazione del diritto d’autore, ma un pericolo concreto per gli utenti stessi: le app pirata, infatti, possono contenere virus o codice dannoso. Per questo motivo, l’azienda ha scelto un approccio mirato e graduale, che non altera il sistema operativo Fire OS ma ne potenzia la sicurezza. In tal modo, i clienti continueranno a godere della piena compatibilità con Android e della libertà di installare app da fonti affidabili, mantenendo però una barriera efficace contro i rischi digitali.

Il sideloading rimane, ma con regole più chiare

Amazon ha voluto chiarire fin da subito che non si tratta di una limitazione al sideloading, la pratica che consente di installare app da fonti esterne all’Appstore. Tale funzione resta disponibile e supportata, ma verrà controllata attraverso un sistema di autenticazione integrato nel software Vega, in modo da garantire che venga utilizzata solo per lo sviluppo e il test delle applicazioni. L’obiettivo è evitare che l’apertura del sistema operativo venga sfruttata in modo improprio per la diffusione di contenuti pirata.

La società ricorda che la maggior parte degli sviluppatori e degli utenti rispetta già le regole d’uso, ma che un numero crescente di app illegali rischia di compromettere l’integrità dell’intero ecosistema. Per questo Amazon sta rafforzando la collaborazione con ACE e con le autorità di settore, adottando un modello di segnalazione “trusted notifier”, che consente di individuare e bloccare tempestivamente i contenuti illeciti.

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Pagare tasse e multe a rate sull’App IO? Ora si può, grazie all’accordo tra pagoPA e Klarna

Grazie alla collaborazione tra pagoPa e Klarna ora si possono pagare multe, bolli e tasse a rate direttamente sull'App IO.

klarna app io

PagoPA e Klarna hanno annunciato una collaborazione che permette di utilizzare il metodo Buy Now Pay Later (BNPL) per i versamenti verso la Pubblica Amministrazione.

Nello specifico, il nuovo aggiornamento dell’App IO, la piattaforma ufficiale per l’accesso ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione, ha introdotto Klarna tra i metodi di pagamento disponibili per gli avvisi pagoPA. In tal modo, da ora è possibile pagare bollo auto, multe, tasse scolastiche, ticket sanitari e altri servizi pubblici a rate, attraverso lo stesso sistema già familiare a milioni di consumatori per gli acquisti online.

A favorire l’integrazione tra i due sistemi è stato Worldpay, partner tecnologico dell’operazione. Il comunicato ufficiale parla di una “sinergia tra pubblico e privato” volta a valorizzare le potenzialità del fintech al servizio dei cittadini.

Il Buy Now Pay Later entra nella Pubblica Amministrazione

Il modello Buy Now Pay Later, noto come “Compra ora, paga dopo”, è diventato negli ultimi anni una delle modalità di pagamento più apprezzate dai consumatori digitali. Diffusosi in modo capillare durante la pandemia, oggi rappresenta un’abitudine consolidata per milioni di italiani. Con questa integrazione, Klarna estende la propria presenza anche in un ambito finora inedito: quello dei versamenti alla Pubblica Amministrazione, un settore dove la flessibilità dei pagamenti può fare davvero la differenza nella gestione quotidiana delle spese familiari.

Per Klarna si tratta di un’evoluzione naturale, come sottolinea ancora Traldi: “Dove c’è un’esperienza da rendere più smart, Klarna c’è. E oggi siamo orgogliosi di farlo anche in un ambito così cruciale per la vita quotidiana di milioni di italiani.” L’iniziativa, sostenuta tecnicamente da Worldpay, si inserisce inoltre in un piano di espansione strategica più ampio: Klarna diventerà infatti una opzione di pagamento predefinita per gli esercenti di Worldpay, consolidando la sua posizione nel mercato europeo dei pagamenti digitali.

Come funzionano i pagamenti a rate con Klarna sull’App IO

Grazie all’integrazione, Klarna è ora selezionabile tra i metodi di pagamento dell’App IO per gli avvisi pagoPA, offrendo due diverse modalità di rateizzazione.

La prima prevede il pagamento in tre rate senza interessi, la formula più nota e già ampiamente utilizzata negli acquisti online. La seconda, pensata per importi più elevati, consentirà invece di finanziare la spesa da sei a dodici mesi, con condizioni considerate vantaggiose per gli utenti, anche se non sono ancora state specificate soglie minime o limiti di importo.

Per utilizzare questo nuovo metodo di pagamento, ti basta aprire un avviso pagoPA, cliccare sul badge rosa e selezionare il pagamento con Klarna. Scegli quindi in quante rate vuoi effettuare il pagamento, premi sul pulsante “Continua” e poi su “Paga”. In tal modo, dividi il costo nel tempo, in modo sicuro: i pagamenti rimanenti verranno effettuati nella Klarna app o su Klarna.com.

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A ruba il pandoro Bauli con sorpresa THUN, rivenduta su eBay a 32€!

Tutti pazzi per il pandoro Bauli con sorpresa THUN, difficilissimo da trovare: c'è già chi rivende l'angioletto su eBay!

bauli pandoro thun

Il Natale non è ancora arrivato, ma il pandoro Bauli con sorpresa THUN ha già conquistato tutti, al punto da diventare quasi introvabile sugli scaffali.

Soffice, dorato e profumatissimo, il classico pandoro Bauli è da sempre un simbolo delle feste italiane, ma quest’anno c’è un motivo in più per cercarlo: all’interno della confezione si nasconde un dolcissimo angioletto THUN da appendere all’albero di Natale, che stringe tra le braccia un mini pandoro Bauli. Un piccolo omaggio che ha fatto impazzire i collezionisti e gli amanti del Natale, trasformando questo dolce tradizionale in un vero e proprio oggetto del desiderio.

Nonostante manchi ancora un mese a dicembre, le confezioni con la sorpresa THUN stanno andando a ruba ovunque: i punti vendita vengono presi d’assalto e chi riesce a trovarne uno si affretta ad aggiungerlo al carrello prima che sparisca di nuovo. E già cominciano a vedersi i primi annunci su eBay che mettono in vendita l’ambita sorpresa THUN!

Sorpresa THUN del pandoro Bauli rivenduta su eBay

la dolce iniziativa natalizia si è trasformata in una vera e propria mania da collezionisti. Su eBay sono già comparsi i primi annunci dedicati al tenero angioletto che abbraccia il mini pandoro, con tre venditori pronti a separarsene, ma non certo a prezzo di favore. Il più “economico” lo propone a 25 euro, mentre altri hanno alzato la posta chiedendo fino a 32 euro, a cui si aggiungono anche le spese di spedizione.

Un piccolo oggetto che, nel giro di pochi giorni, è passato dall’essere una sorpresa gratuita all’interno di un dolce natalizio a diventare un pezzo da collezione ambito e rivenduto online. Un segno evidente di quanto il connubio tra Bauli e THUN abbia conquistato il cuore (e le vetrine) degli italiani, trasformando un semplice pandoro in un autentico fenomeno delle feste.

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Canone Rai resta in bolletta: nessuna riduzione in vista per il 2026

Promesse di tagli e ipotesi di abolizione, ma alla fine nulla è cambiato. Il canone Rai è stato confermato anche nel 2026, invariato a 90 euro: ecco come pagarlo e chi ne è esonerato.

canone rai 2026

Nonostante le promesse politiche e le aspettative di molti cittadini, il canone Rai non subirà modifiche nel 2026. La conferma arriva direttamente dalla nuova legge di bilancio, che non prevede alcuna riduzione o abolizione della tassa dovuta da chi possiede un televisore.

L’importo rimarrà dunque di 90 euro l’anno, lo stesso già previsto per il 2025, garantendo all’emittente pubblica un gettito stabile di circa 1,9 miliardi di euro. Una decisione che smentisce le ipotesi di alleggerimento circolate nei mesi scorsi e che riaccende il dibattito su una delle imposte più controverse per le famiglie italiane.

A ricordarlo è anche il Codacons, che ha evidenziato come nel 2025 gli italiani abbiano versato complessivamente 430 milioni di euro in più rispetto al 2024, anno in cui il canone era stato temporaneamente ridotto a 70 euro. La mancata proroga di quello sconto ha riportato il tributo ai livelli originari, e le speranze di una nuova riduzione nel 2026 sono ormai sfumate. Un ritorno alla normalità che, per molti contribuenti, sa di occasione mancata.

Modalità di Pagamento del Canone Rai 2026

Il canone Rai viene attualmente addebitato direttamente nella bolletta dell’energia elettrica per le utenze domestiche residenziali, suddiviso in dieci rate mensili da gennaio a ottobre di ogni anno. Una modalità che è stata introdotta per ridurre l’evasione, obbligando i titolari di un’utenza elettrica a versare automaticamente l’importo.

Un’altra opzione di pagamento è l’addebito direttamente sulla pensione, riservato ai pensionati con reddito annuo non superiore a 18.000 euro. Per usufruire di questa modalità, è necessario presentare una richiesta al proprio ente previdenziale entro il 15 novembre 2025.

Chi, invece, non ha un contratto di fornitura elettrica residenziale deve effettuare il pagamento tramite il modello F24, da versare entro il 31 gennaio 2026. Lo stesso modello è richiesto anche per i residenti in zone non collegate alla rete di trasmissione nazionale.

Ricordiamo che il canone è dovuto una sola volta anche se si possiedono più abitazioni. Il mancato pagamento non comporta il distacco della fornitura elettrica, ma l’Agenzia delle Entrate si occupa della riscossione, notificando eventuali inadempienze.

Chi è esonerato dal pagamento?

Solo in alcuni rari casi si è esonerati da tale pagamento, ovvero quando l’intestatario dell’utenza elettrica:

  • non possiede un televisore, definito come un dispositivo che può ricevere il segnale radiotelevisivo; in tal caso, è necessario presentare un’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate entro il 31 gennaio 2026.
  • ha più di 74 anni e un reddito annuale inferiore a 8mila euro (nello specifico, l’agevolazione spetta per l’intero anno se il compimento del 75° anno è avvenuto entro il 31 gennaio dell’anno stesso; se il compimento del 75° anno è avvenuto dal 1° febbraio al 31 luglio dell’anno, l’agevolazione spetta per il secondo semestre).
  • è un agente diplomatico, un funzionario consolare, un impiegato di organizzazioni internazionali.
  • è un militare di cittadinanza non italiana o appartenente alle forze NATO di stanza in Italia.

Promesse politiche e malumore dei cittadini

Il tema del canone torna periodicamente al centro del dibattito politico. In più occasioni, diversi rappresentanti del governo hanno annunciato l’intenzione di ridurne l’importo o addirittura di cancellarlo, ma nessuna di queste proposte si è mai concretizzata. Anche per il 2026, quindi, tutto resta immutato, con la Rai che continua a beneficiare di un flusso di entrate stabile e garantito.

Le associazioni dei consumatori, in particolare il Codacons, sostengono che l’attuale modello di finanziamento sia ormai superato. Secondo loro, la Rai dovrebbe competere ad armi pari con i broadcaster privati, puntando su abbonamenti volontari o pubblicità, invece di contare su una tassa obbligatoria. Una posizione che trova crescente consenso tra gli utenti, sempre più orientati verso servizi personalizzati e fruibili online.

Per milioni di famiglie italiane, il canone Rai rimane così una spesa mal digerita, simbolo di un’imposizione percepita come ingiustificata in un’epoca in cui la televisione tradizionale ha perso gran parte del suo ruolo centrale. Pur trattandosi di una cifra contenuta, distribuita lungo l’anno, il tributo resta uno degli oneri più discussi nel bilancio domestico.

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