Sanzioni per professionisti e negozianti sprovvisti di POS!

Nonostante l’obbligo di accettare pagamenti tramite POS, apparecchiatura che permette l’acquisto di beni e servizi con l’utilizzo di una Carta di Pagamento, sia già in vigore dal 2014 e la soglia sia stata anche abbassata da 30 a 5 euro, molti professionisti non ci danno peso poiché non è conveniente e non esistono ancora sanzioni.

Perciò il viceministro dell’Economia Luigi Cesaro sta pensando di introdurre, per professionisti e negozianti, l’obbligo di possesso del POS e di accettare transazioni con carta per pagamenti sopra i 5 euro, esattamente come previsto dalla Legge di stabilità del 2016.

Qualche mestiere potrebbe tuttavia non essere intaccato da questi provvedimenti, come ad esempio i professionisti che non sono a diretto contatto con il pubblico, come gli avvocati di studi legali associati che fatturano solitamente al proprio studio e da questo ricevono poi i soldi tramite bonifico (traccia elettronica già presente).
Il viceministro Cesaro ha poi chiarito che presto si discuterà anche con le banche, dato che in Italia i costi dei POS sono più elevati che in tanti altri paesi, uno dei motivi per cui al momento si evita di utilizzarli.

Per adoperare maggiormente la carta di credito/debito si sta perfino pensando ad un sistema di sgravi fiscali o incentivi per i pagamenti: alla fin fine, pagare in questa maniera lascia una traccia elettronica e dunque aiuta lo stato contro l’evasione fiscale. Qualcosa di simile è stato fatto in Portogallo e il sistema pare stia funzionando: se è l’acquirente o chi paga a pretendere l’uso del POS per suoi interessi, allora siamo a cavallo.

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Maurizio
Maurizio
7 anni fa

D’accordo sul favorire il più possibile l’uso delle carte (in Norvegia ci si paga anche i parchimetri), però PRIMA vanno abbassati i costi e POI costringere i negozianti. Troppo facile mettere sanzioni e dire che in futuro si proverà ad abbassare i costi..

schultz972
schultz972
7 anni fa
In risposta a  Maurizio

Parole sante

gepp
gepp
7 anni fa
In risposta a  Maurizio

Giusto

Me
Me
7 anni fa

Io metterei anche l’obbligo di pagamento oltre certe cifre, abbassando i costi per i correntisti e per i commercianti, ne guadagnerebbero tutti, meno evasione, meno furti di contanti, e le banche comunque non ci perderebbero dato il maggior numero di transazioni, fantascienza?

Mirko88Fax
Mirko88Fax
7 anni fa
In risposta a  Me

In Italia si… Anzi, fa parte del comico…

Come difendersi dal telemarketing selvaggio: in arrivo una doppia barriera tecnologica

Chiamate insistenti e truffe camuffate da proposte: l'Agcom ha predisposto, in collaborazione con le compagnie telefoniche, un nuovo sistema di controllo a due livelli per contrastare il telemarketing illecito.

telemarketing come difendersi

Negli ultimi anni, il fenomeno del telemarketing selvaggio ha assunto proporzioni allarmanti, colpendo quotidianamente milioni di cittadini italiani. Chiamate insistenti e non richieste disturbano non solo la vita privata degli utenti, ma minano anche la fiducia nei confronti delle comunicazioni telefoniche in generale. Dietro molte di queste telefonate si nascondono offerte commerciali non sollecitate o, peggio ancora, vere e proprie truffe camuffate da proposte apparentemente legittime, come nel caso della recente truffa del curriculum.

Il problema ha assunto una dimensione tale da richiedere l’intervento congiunto delle autorità di regolamentazione e degli operatori telefonici. La tecnologia, se da un lato ha reso più semplice per i truffatori raggiungere potenziali vittime, dall’altro offre strumenti sempre più sofisticati per prevenire e bloccare queste intrusioni. È in questo contesto che si stanno sviluppando nuove misure difensive, pensate per garantire una maggiore protezione degli utenti e ristabilire un minimo di ordine in un settore troppo a lungo lasciato all’anarchia.

Le nuove misure tecnologiche di difesa contro il telemarketing selvaggio

Uno dei metodi più insidiosi utilizzati dai call center abusivi è lo “spoofing“, una tecnica che permette di camuffare il numero di provenienza della chiamata, facendo apparire sul display numerazioni apparentemente italiane. Questo stratagemma consente di aggirare controlli e filtri, inducendo l’utente a rispondere con maggiore fiducia. Per contrastare questo fenomeno, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha predisposto, in collaborazione con le compagnie telefoniche, un sistema di controllo a più livelli.

La prima linea di difesa prevede l’installazione entro 3 mesi, da parte dei gestori telefonici, di software avanzati capaci di identificare e bloccare automaticamente le chiamate provenienti da numeri “truccati”, in particolare quelle internazionali che si spacciano per italiane. Questo filtro sarà in grado di intercettare le anomalie nel traffico telefonico e impedire che la chiamata raggiunga il destinatario, riducendo drasticamente il volume di contatti indesiderati.

Un secondo livello di protezione verrà attivato entro 6 mesi e sarà dedicato ai numeri mobili. Qui, il sistema verificherà in tempo reale l’autenticità del numero chiamante: se il numero non risulta attivo o presenta comportamenti anomali, la chiamata verrà immediatamente bloccata. Questo doppio scudo tecnologico rappresenta un passo avanti importante nella lotta al telemarketing illecito, pur mantenendo aperti i canali per le comunicazioni legittime, come quelle provenienti da italiani all’estero.

Rischi futuri e necessità di interventi regolatori

Sebbene le contromisure tecnologiche siano fondamentali, esse potrebbero non essere sufficienti nel medio-lungo periodo. Un’ipotesi concreta è che i call center che oggi operano dall’estero decidano di spostare fisicamente le proprie attività in Italia, aggirando così i filtri pensati per intercettare le chiamate transfrontaliere. In questo scenario, le autorità dovranno intervenire con strumenti normativi più incisivi, in grado di colpire anche chi opera sul territorio nazionale.

Una possibile soluzione potrebbe consistere nel rafforzamento del Registro pubblico delle opposizioni, che oggi consente ai cittadini di rifiutare il trattamento dei propri dati a fini commerciali. Tuttavia, molti operatori illegali ignorano completamente questa lista, rendendo necessaria l’introduzione di sanzioni più severe e meccanismi di controllo più efficaci. Solo un monitoraggio costante, associato a una reale volontà di punire le violazioni, potrà restituire efficacia a uno strumento spesso sottovalutato.

Infine, è fondamentale coinvolgere i cittadini in un percorso di maggiore consapevolezza. Campagne informative che spieghino come riconoscere una chiamata sospetta, cosa fare in caso di truffa e a chi rivolgersi possono giocare un ruolo chiave nella prevenzione. La collaborazione tra istituzioni, operatori e utenti sarà decisiva per arginare una delle minacce più subdole e pervasive della comunicazione moderna. Solo così sarà possibile restituire serenità a milioni di persone, oggi ostaggio del telemarketing selvaggio.

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Modifica alle accise dei carburanti: riduzione sulla benzina e aumento sul diesel!

Scatta oggi la modifica alle accise sui carburanti: ecco cosa cambia sul prezzo di benzina e diesel.

modifica accise carburanti

È ufficialmente in vigore la modifica alle accise sui carburanti prevista dal decreto interministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 110 del 14 maggio. A partire da oggi, è scattato un nuovo sistema di tassazione che comporta un aumento per il gasolio e una riduzione per la benzina. La misura rappresenta un passo concreto verso il riallineamento delle imposte richiesto dall’Unione Europea, con l’obiettivo di uniformare il trattamento fiscale delle diverse tipologie di carburante.

Nel dettaglio, la benzina beneficia di una riduzione dell’accisa pari a 1,5 centesimi al litro (15 euro ogni mille litri), portando il prelievo fiscale a 713,40 euro per mille litri. Al contrario, il diesel subisce un incremento della stessa entità, con l’aliquota che sale a 632,40 euro ogni mille litri. Sebbene l’intervento possa sembrare bilanciato sulla carta, le implicazioni per i consumatori sono diverse e suscitano reazioni contrastanti, soprattutto tra chi utilizza vetture alimentate a gasolio.

Prezzi alla pompa e impatti economici: cosa cambia da oggi

Le nuove aliquote fiscali stabiliscono che la benzina (la cosiddetta “super”) venga tassata con un’accisa di 713,40 euro ogni mille litri, in calo rispetto ai precedenti 728,40 euro. Al contrario, per il gasolio l’onere fiscale sale da 617,40 a 632,40 euro per mille litri. Il meccanismo, pensato per riequilibrare la tassazione tra i due carburanti, finisce per penalizzare gli utilizzatori di diesel, tradizionalmente più diffuso nei trasporti commerciali.

Secondo i dati riportati da Staffetta Quotidiana, sul fronte dei prezzi praticati alla pompa, le rilevazioni effettuate su circa 18mila impianti mostrano che la benzina in modalità self service ha superato nuovamente la soglia di 1,70 euro al litro. In media, il prezzo si attesta intorno a 1,702 euro, con lievi differenze tra le compagnie petrolifere (1,709 euro) e le cosiddette “pompe bianche” indipendenti (1,688 euro). Nonostante la riduzione dell’accisa sulla benzina, i rincari generali sembrano guidati da dinamiche di mercato che vanno oltre l’intervento fiscale.

Anche il diesel fa registrare un aumento, seppur più contenuto. Il costo medio del self service si attesta a 1,586 euro al litro, con punte di 1,593 euro presso i marchi più noti e valori leggermente inferiori (1,573 euro) presso i distributori indipendenti.

Sebbene gli effetti delle nuove accise non siano ancora del tutto visibili nei prezzi finali, è probabile che nei prossimi giorni l’impatto fiscale venga progressivamente trasferito ai consumatori.

Le reazioni alla modifica delle accise sui carburanti

Le associazioni dei consumatori hanno espresso posizioni divergenti sulla manovra. Il Codacons ha stimato che l’aumento dell’accisa sul gasolio, considerando anche l’IVA, comporterà un aggravio annuo di oltre 364 milioni di euro per le famiglie con veicoli diesel, con un rincaro di circa 0,915 euro a pieno. Al contrario, il risparmio per chi guida auto a benzina è calcolato in circa 374 milioni di euro annui.

L’Unione Nazionale Consumatori ha accolto positivamente l’equilibrio teorico della misura, ma ha sottolineato come l’effetto pratico penalizzi comunque una larga parte del parco auto nazionale, dove il 40,9% dei veicoli è alimentato a gasolio.

Assoutenti, invece, ha puntato il dito contro l’eccessivo peso della tassazione sui carburanti in Italia, che rende i prezzi alla pompa tra i più alti in Europa. Secondo l’associazione, oltre il 60% del costo della benzina è determinato da imposte, mentre per il diesel la quota si aggira attorno al 57%. L’organizzazione ha chiesto un intervento strutturale per abbassare la pressione fiscale e promuovere una maggiore trasparenza:

Al di là del riordino delle accise chiesto dall’Ue, riteniamo urgente aprire una riflessione a livello comunitario affinché si arrivi ad un sistema unico di tassazione sui carburanti, identico in tutta Europa, anche per evitare che l’Italia perda competitività rispetto a Paesi dove i carburanti costano sensibilmente meno e impattano meno su famiglie, industrie e imprese.

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In arrivo il nuovo set LEGO “The Simpsons: Krusty Burger”, un omaggio all’iconico fast food!

È ufficiale: LEGO ha presentato il nuovo set The Simpsons che riproduce con imperdibili dettagli il Krusty Burger, il famoso fast food amato da Homer.

lego simpsons krusty burger

Hai mai desiderato mangiare un Krusty Burger con Homer o sventare un piano di Telespalla Bob proprio nel cuore di Springfield? Ebbene, LEGO ha ufficializzato l’uscita del nuovo set Icons “The Simpsons: Krusty Burger”: ora puoi portare a casa tutta la follia e il divertimento del celebre fast food della serie animata!

Ricco di dettagli autentici e minifigure iconiche, questo set da collezione per adulti è perfetto per aggiungere un tocco di ironia e nostalgia al tuo spazio personale. Un vero e proprio must-have per i fan dell’iconica famiglia gialla.

Caratteristiche del set LEGO The Simpsons: Krusty Burger

Il nuovo set LEGO The Simpsons: Krusty Burger è un tributo imperdibile per tutti i fan della celebre serie animata: pensato per un pubblico adulto, questo modellino da 1.635 pezzi riproduce con straordinaria fedeltà il famoso fast food di Springfield, amato da Homer Simpson.

lego simpsons krusty burger

L’interno del Krusty Burger è un vero capolavoro di design. Sollevando il tetto, si accede a una ricca serie di ambienti dettagliati: una cucina completamente attrezzata con macchina per il gelato, friggitrice e dispenser di Buzz Cola; una zona pranzo con sette posti a sedere, una “stazione per condimenti”, una vasca di palline e il classico bancone con registratori di cassa e menu. Non manca nemmeno il bagno, completo di wc, lavandino, asciugamani elettrico e uno specchio rotto, per un tocco realistico e divertente.

lego simpsons krusty burger

Il set include dettagli iconici come l’insegna del Krusty Burger, la caratteristica auto clown di Homer e ben sette minifigure: Homer, Bart, Lisa, Krusty il Clown, Telespalla Bob, il ragazzo dalla voce stridula e l’agente Lou. Un’aggiunta perfetta per arricchire l’home office con un tocco di umorismo e nostalgia.

lego simpsons krusty burger

Con le sue dimensioni di 23 centimetri di altezza, 24 di larghezza e 20 di profondità, il Krusty Burger diventa un elemento decorativo che combina passione per i mattoncini e amore per I Simpson: che si tratti di un regalo per un fan o di un progetto personale, questo set promette ore di costruzione coinvolgente e un risultato da esporre con orgoglio.

lego simpsons krusty burger

Prezzo e disponibilità

Il nuovo set LEGO Icons “The Simpsons: Krusty Burger ” sarà disponibile in negozio e presso il LEGO Store a partire dal 4 giugno 2025. Tuttavia, i membri Insiders avranno la possibilità di preordinarlo già a partire dal 1° giugno 2025.

lego simpsons krusty burger

Il prezzo è di 199,99€. Un prezzo giusto, tenendo in conto l’alto livello dei dettagli riportati nel set e la quantità di minifigure.

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Constatazione amichevole (Cai) digitale: come cambia il modo di gestire gli incidenti stradali

In Italia il modulo della constatazione amichevole (Cai) diventa digitale e si potrà inviare direttamente da smartphone o computer. Si prospetta un eventuale abbassamento del costo dell'RC Auto.

constatazione amichevole digitale

La gestione dei piccoli incidenti stradali in Italia sta vivendo una trasformazione significativa: il classico modulo cartaceo della constatazione amichevole, noto come Cai, entra in una nuova fase con la sua versione digitale. Utilizzato ogni anno in oltre un milione e mezzo di casi, il Cai diventa ora accessibile anche tramite dispositivi elettronici, con l’obiettivo di semplificare e velocizzare il processo di segnalazione degli incidenti.

La nuova modalità online non manda in pensione del tutto il formato tradizionale, che resterà disponibile per chi preferisce o necessita ancora della carta. Tuttavia, la possibilità di compilare, firmare e inviare il modulo direttamente da smartphone, tablet o computer segna un deciso passo avanti verso una burocrazia più snella e una comunicazione più immediata con le compagnie assicurative.

Come funziona la constatazione amichevole digitale

Le assicurazioni dovranno offrire strumenti digitali per la compilazione del Cai entro aprile 2026. In concreto, questo significa che ogni compagnia metterà a disposizione dei propri clienti app o piattaforme web dedicate, tramite cui sarà possibile completare la procedura direttamente online, anche utilizzando sistemi di identificazione digitale come SPID o CIE per firmare il documento.

Per compilare correttamente la dichiarazione, l’utente dovrà inserire i dati dell’assicurazione, del veicolo e dei conducenti coinvolti, allegando eventualmente anche fotografie scattate al momento dell’incidente. L’obiettivo è ridurre gli errori e accelerare la segnalazione, eliminando passaggi manuali che possono rallentare il processo o causare imprecisioni.

Anche se alcune compagnie già offrono soluzioni digitali simili, il nuovo regolamento renderà obbligatorio per tutti l’adozione di questi strumenti: la digitalizzazione punta a rendere l’intero iter più rapido, sicuro ed efficiente, soprattutto nelle fasi iniziali della denuncia. E per chi non si sente ancora pronto a passare al digitale, sarà comunque possibile continuare a utilizzare il modulo cartaceo.

Vantaggi e prospettive future: l’RC Auto costerà meno?

Uno dei vantaggi più rilevanti del Cai digitale riguarda il contrasto alle frodi assicurative. Solo nel 2024, circa 1,5 milioni di italiani sono stati vittime di truffe nel settore. Ma anche le compagnie subiscono danni economici considerevoli, che si riflettono inevitabilmente sul costo delle polizze RC auto. La digitalizzazione consente un controllo più puntuale e automatizzato grazie alla raccolta immediata dei dati e all’uso di algoritmi di intelligenza artificiale capaci di riconoscere incongruenze e schemi sospetti.

In prospettiva, questo sistema potrà contribuire a rendere più sicure le operazioni per tutti, favorendo anche una possibile riduzione dei premi assicurativi, se i casi fraudolenti dovessero effettivamente diminuire. L’adozione di strumenti digitali, infatti, migliora la trasparenza e facilita l’analisi dei dati in tempo reale, offrendo così alle compagnie un vantaggio investigativo significativo.

C’è poi un altro aspetto non trascurabile: quello ambientale. Attualmente, vengono stampati ogni anno oltre sei milioni di fogli per i moduli Cai, considerando che ciascuno ne contiene quattro. Il passaggio al formato elettronico ridurrà drasticamente questo consumo, contribuendo a una gestione più sostenibile e responsabile delle risorse.

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