La Bce ha annunciato un aumento dei tassi d’interesse dello 0,5%, specificando che il tasso sui rifinanziamenti principali sale al 3%, quello sui depositi al 2,50% e quello sui prestiti marginali al 3,25%.
Ma gli aumenti non termineranno qui: a causa dell’inflazione ancora troppo elevata, il consiglio direttivo ha anticipato di voler innalzare i tassi di interesse di altri 50 punti base a marzo, per poi valutare la successiva evoluzione della sua politica monetaria.
Ancora lontani dall’obiettivo del 2%: la Bce deve continuerà con l’aumento dei tassi
Nonostante i rallentamenti della crescita inflazionistica, l’aumento medio dei prezzi al consumo nell’area euro (che hanno registrato l’8,5% su base annua a gennaio) resta ben più elevata dell’obiettivo del 2% perseguito dalla stessa Bce.
La stessa presidente della Bce, Christine Lagarde, ha spiegato che l’Eurotower deve continuare ad alzare i tassi perché l’inflazione è ancora troppo elevata nell’Eurozona.
Obbligatorio contenere le misure di aiuto contro i rincari dell’energia
La Bce ha inoltre rafforzato le sue raccomandazioni ai governi sul contenimento delle misure di aiuto contro i rincari dell’energia. In caso queste raccomandazioni non dovessero essere rispettate, la stessa Lagarde ha confermato che sarà necessario inasprire di più la politica monetaria.
Aumento dei tassi contro l’inflazione: strategia comune delle banche centrali
La decisione della Bce si inserisce in una strategia comune delle banche centrali che mira a contenere l’inflazione.
La Fed (Federal Reserve Bank), infatti, mercoledì scorso ha annunciato un nuovo rialzo dei tassi di interesse pari allo 0,25%, anticipando una misura analoga anche per il mese prossimo.
E anche la Bank of England ha portato il tasso di riferimento al 4%, con un aumento di 50 punti base. Una decisione che è stata presa dal Comitato di politica monetaria con 7 voti favorevoli e 2 contrari.