Netflix nel 2024 aumenterà i prezzi degli abbonamenti ed eliminerà il piano Base!

netflix piano base

In questo nuovo anno Netflix annuncia numerose novità.

Dopo la discussa strategia dello scorso anno per impedire la condivisione della password e la cancellazione del piano Base (che non potrà più essere rinnovato), Netflix è pronto a cambiare nuovamente le carte in tavola, introducendo novità che non piaceranno.

Innanzitutto, sarà eliminato il piano Base. Ma non è tutto: i prezzi degli abbonamenti nel 2024 subiranno un aumento.

Fortunatamente però le news non sono solo negative: la nota piattaforma ha infatti annunciato l’arrivo di nuovi film e di tante serie televisive, che sono molto attese dal grande pubblico. Qualche esempio? La seconda edizione di Squid Game, l’attesa terza stagione di Bridgerton, ma anche il film Beverly Hills Cop: Axel F.

2023: l’anno dei record di Netflix

Il 2023 è stato un vero e proprio anno da record per Netflix, che ha registrato un aumento importante degli abbonamenti. Un successo straordinario, con oltre 260 milioni di abbonamenti paganti e un incremento del 70% per i piani con pubblicità

Su questo incremento di iscritti ha inoltre inciso l’aumento dell’interesse nella sezione Netflix Games, dovuto soprattutto alla trilogia Grand Theft Auto, accolta con grande entusiasmo dagli appassionati del settore.

Naturalmente, il mercato principale è e rimane quello dei film e delle serie TV, ma l’interesse per i giochi, sebbene ancora agli inizi, ha ottime prospettive di crescita.

Questi numeri straordinari hanno dunque spinto Netflix ad adottare ulteriori modifiche sui piani di abbonamento anche quest’anno, sia a livello di offerta che a livello di prezzi, per poter dedicare ai già clienti (e a quelli nuovi) un servizio sempre migliore.

Le novità 2024

Addio al piano Base su Netflix

A partire dal secondo trimestre del 2024 verrà eliminato il piano Base, ossia i nuovi clienti non potranno più selezionarlo e i vecchi non avranno più la possibilità di rinnovarlo.

A fare da apripista saranno Regno Unito e Canada. Successivamente il cambio sarà ampliato gradualmente a tutti gli altri Paesi, Italia compresa, che prevedono un piano di abbonamento con pubblicità.

Aumento dei prezzi degli abbonamenti

Netflix, come già scritto, ha annunciato anche un aumento dei prezzi dei piani di abbonamento.

La motivazione? La volontà di migliorare il servizio offerto ai suoi utenti, apportando modifiche importanti che prevedono un costo non indifferente. 

Mentre investiamo e miglioriamo Netflix, di tanto in tanto chiederemo ai nostri abbonati di pagare un piccolo extra per riflettere tali miglioramenti.

Una notizia che ha lasciato interdetti molti utenti che probabilmente, dopo gli ingenti cambi del 2023, si aspettavano un 2024 più stabile.

Tuttavia, ricordiamo che anche l’anno scorso, quando arrivò la stretta da parte di Netflix per eliminare la possibilità di condividere la password al di fuori del nucleo familiare, si sparse un malcontento generale tra i consumatori che minacciavano di lasciare la piattaforma per sempre. Eppure, i numeri registrati nel 2023 parlano chiaro: la strategia di Netflix si è rivelata vincente!

Sarà così anche quest’anno?

Al momento non sono stati resi noti i nuovi prezzi dei piani di abbonamento, quindi non ci rimane che attendere le future informazioni ufficiali.

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Dazi USA 2025: previsto un forte aumento del prezzo delle auto in Italia

I nuovi dazi statunitensi potrebbero avere un impatto devastante sull'industria automobilistica globale: in Italia si stima un rincaro sul prezzo delle auto fino a 3000 euro.
aumento prezzi auto 2025

L’introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti, inizialmente sospesi per 30 giorni, potrebbe avere un impatto devastante sull’industria automobilistica globale, con conseguenze significative anche per il mercato italiano. Secondo quanto denunciato da Federcarrozzieri, l’associazione italiana delle autocarrozzerie, queste misure rischiano di innescare un effetto domino che coinvolgerà non solo i produttori di automobili ma anche l’intera catena di fornitura, influenzando la commercializzazione di auto e componenti in Italia che nel 2025 subiranno un ingente aumento di prezzi.

Nonostante i dazi non siano ancora definitivi, le previsioni sul loro possibile impatto economico non sono affatto tranquillizzanti. Se attuati, potrebbero colpire duramente le case automobilistiche mondiali, comprese quelle italiane, con effetti a cascata che includono anche i prezzi dei veicoli nuovi e dei pezzi di ricambio, con danni economici rilevanti per le imprese del settore.

L’impatto dei dazi sui produttori di automobili

L’effetto dei dazi sulle case automobilistiche sarebbe particolarmente significativo per quelle che operano in Messico e Canada, i due Paesi maggiormente colpiti dalle misure volute dal presidente Trump. Marchi globali come Volkswagen, Stellantis, Honda, Hyundai, Kia, Toyota, Nissan e Mazda, che producono una parte consistente dei loro veicoli per il mercato degli Stati Uniti in queste due nazioni, subirebbero danni economici ingenti.

Ad esempio, il Messico, dove vengono prodotte ogni anno 3,5 milioni di automobili, è un punto nevralgico per l’industria automobilistica, essendo il principale fornitore di auto per marchi come Volkswagen e Stellantis, che destinano gran parte delle loro produzioni proprio agli Stati Uniti.

Secondo gli analisti, le perdite economiche per i produttori potrebbero essere ingenti. Si stima che Volkswagen potrebbe perdere circa 8 miliardi di euro, mentre Stellantis potrebbe subire una riduzione di ricavi pari a 16 miliardi di euro. Le previsioni indicano anche una riduzione degli utili per le case automobilistiche, che si attesterebbero tra il -5% e il -15%. Questi numeri, se confermati, rappresenterebbero un duro colpo per le aziende del settore, costringendole a rivedere le loro strategie commerciali e a fare fronte a una domanda più debole.

Le conseguenze sulla filiera e sui consumatori

Oltre ai produttori di automobili, anche l’intera filiera della componentistica automobilistica rischia di essere pesantemente influenzata dai dazi imposti dagli Stati Uniti. Componenti vitali come airbag, cinture di sicurezza, pneumatici, sedili, freni e componenti per motori elettrici, molti dei quali prodotti da colossi come Autoliv, Michelin, Pirelli e Brembo, verrebbero inclusi nelle tariffe aggiuntive, aumentando i costi di produzione e quindi i prezzi finali per i consumatori.

In Italia, questo scenario potrebbe tradursi in un aumento dei prezzi di vendita per i veicoli, che potrebbero subire incrementi significativi. Federcarrozzieri ha calcolato che, nel caso in cui i prezzi dei veicoli aumentassero del 10%, i modelli base più venduti in Italia (come Fiat Panda, Jeep Avenger, Citroën C3 o Toyota Yaris Cross) subirebbero variazioni di prezzo che vanno da 1.524 euro a 3.035 euro in più.

Questo incremento si somma all’aumento già registrato nel 2024, quando il prezzo medio di una autovettura in Italia ha visto un incremento del 43% rispetto al 2019. Se i dazi venissero applicati, la crescita dei prezzi potrebbe continuare anche nel 2025, con un aumento medio che potrebbe oscillare tra i 2.500 e i 3.000 euro.

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Novità Satispay: da aprile commissioni dell’1% anche su pagamenti inferiori a 10€!

A partire dal 7 aprile 2025 Satispay introduce una commissione dell'1% per tutti i pagamenti effettuati nei negozi fisici, inclusi quelli sotto i 10 euro. Assoutenti: "Penalizzate le piccole attività commerciali".
satispay commissioni

Satispay, uno dei più popolari sistemi di pagamento tramite QR Code in Italia, ha rivoluzionato le abitudini di acquisto di milioni di consumatori: grazie alla sua capacità di semplificare i pagamenti, questa piattaforma è arrivata a essere utilizzata da oltre 5 milioni di persone e accettata in più di 350.000 esercizi commerciali. In particolare, l’assenza di commissioni per i pagamenti sotto i 10 euro ha reso Satispay la scelta preferita da molte piccole attività come bar, tavole calde e food truck.

Tuttavia, a partire dal 7 aprile 2025, questo modello di business subirà un’importante modifica. La nuova politica di Satispay prevede l’introduzione di una commissione dell’1% anche per i pagamenti inferiori a 10 euro, una novità che cambia completamente la natura del servizio, finora percepito come uno strumento privo di costi fissi per micropagamenti.

Oltre a questa modifica, sono previste altre variazioni riguardanti gli acquisti digitali e i pagamenti offline, un segnale chiaro che la piattaforma sta cercando di adattarsi a nuove esigenze di mercato, ma anche di fronteggiare le sfide economiche che l’hanno portata ad aumentare i costi.

Le nuove commissioni di Satispay

A partire dal 7 aprile 2025, Satispay introdurrà una commissione dell’1% per tutti i pagamenti effettuati nei negozi fisici, inclusi quelli sotto i 10 euro, una soglia che fino ad ora era stata esente da costi. Questa modifica è stata comunicata direttamente agli esercenti, che dovranno adeguarsi a un nuovo modello tariffario che coinvolgerà anche i distributori automatici, i totem e i food truck. Inoltre, la commissione per gli acquisti online subirà un incremento, arrivando all’1,5% con una quota fissa di 20 centesimi per importi superiori ai 10 euro.

Secondo Satispay, queste commissioni sono comunque inferiori a quelle applicate dalle tradizionali carte di credito, che in alcuni casi possono raggiungere anche il 2%. Inoltre, su tutte queste transazioni, così come per i trasferimenti tra privati (P2P), Satispay sottolinea che i consumatori continueranno a poter utilizzare il servizio in modo completamente gratuito, senza alcuna commissione.

Critiche e malcontento

La scelta di applicare una commissione sui micropagamenti ha prontamente suscitato critiche tra i consumatori e le piccole attività commerciali. In particolare, Assoutenti ha sollevato preoccupazioni, sostenendo che l’introduzione di costi anche per le transazioni sotto i 10 euro potrebbe penalizzare proprio quelle attività che più avevano beneficiato della semplicità e dei bassi costi di Satispay.

Chiediamo a Satispay di rivedere questa decisione e di valutare soluzioni alternative che non gravino sui consumatori e sulle piccole attività commerciali. Se necessario, siamo pronti a coinvolgere le autorità competenti affinché venga garantita la tutela degli utenti e la concorrenza nel mercato dei pagamenti digitali.

Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti

Funzionalità inedite e programmi di fidelizzazione

Satispay non si limita solo a modificare le commissioni, ma introduce anche una serie di novità che potrebbero cercare di compensare gli aumenti. Tra queste, i pagamenti offline, che permetteranno agli esercenti di accettare transazioni anche in assenza di connessione a Internet, e i pagamenti con addebito differito, una funzionalità che consente ai clienti di pagare anche se non dispongono di fondi sufficienti, senza rischi per il commerciante, in quanto Satispay si farà carico dell’importo.

Per mantenere alto l’interesse dei consumatori, l’azienda sta anche lavorando su programmi di fidelizzazione, che potrebbero includere bonus legati ai pagamenti. Sebbene non siano ancora stati annunciati dettagli precisi su questi servizi, l’intento è chiaro: incentivare gli utenti a continuare a utilizzare il servizio nonostante l’introduzione delle commissioni. L’azienda, infatti, sta cercando di rispondere alla crescente domanda di servizi a valore aggiunto, come i buoni pasto e i buoni acquisto, che nel 2024 hanno già generato un volume di spesa significativo.

Nonostante l’impegno di Satispay di garantire più servizi, le preoccupazioni per l’impatto sulle piccole attività sono ancora forti. Sarà interessante vedere come reagiranno gli utenti e i commercianti a queste nuove politiche e se la piattaforma riuscirà a mantenere la sua posizione nel competitivo panorama dei pagamenti digitali.

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Malfunzionamento PlayStation Network: ecco come Sony compenserà gli utenti

Dopo il blackout di circa 24 ore del PlayStation Network, Sony chiede scusa e annuncia che compenserà gli utenti abbonati a PlayStation Plus.
playstation network compensazione malfunzionamento

Negli ultimi giorni, il PlayStation Network ha subito un serio malfunzionamento che ha impedito a milioni di utenti di accedere ai servizi online. La piattaforma di Sony è rimasta inaccessibile per quasi 24 ore, con una serie di disservizi che hanno coinvolto sia gli abbonati a PlayStation Plus che coloro che utilizzano il servizio per acquistare giochi in digitale. Tale interruzione ha generato un notevole malcontento tra i giocatori, che si sono trovati impossibilitati a godersi il fine settimana di gioco.

Alla fine del blackout, Sony ha rilasciato un messaggio ufficiale per scusarsi e spiegare come intende compensare gli utenti coinvolti: nonostante la situazione difficile, la compagnia ha sottolineato che tutti i servizi sono tornati operativi, e ha ribadito la propria gratitudine per la pazienza mostrata dalla comunità.

Tuttavia, la questione della compensazione ha sollevato alcune polemiche, visto che non tutti gli utenti hanno ricevuto gli stessi vantaggi. In particolare, coloro che non erano abbonati a PlayStation Plus si sono sentiti esclusi dalla proposta di rimborso.

Il malfunzionamento del PlayStation Network

Il malfunzionamento del PlayStation Network ha avuto inizio intorno alle ore 1:00 di ieri, domenica 9 febbraio, quando i servizi online legati alla piattaforma di Sony sono andati offline, impedendo l’accesso a tutti i giochi che richiedono la connessione ai server. Il problema ha coinvolto anche gli utenti che giocano su PC, poiché diversi giochi digitali sono diventati inaccessibili a causa dell’interruzione. La pagina di stato ufficiale del servizio ha segnalato vari disagi, con tutte le voci relative alla gestione dell’account, ai giochi e ai social, al PlayStation Video e al PlayStation Store evidenziate in rosso, indicando un malfunzionamento a livello globale.

Dopo alcune ore di attesa, gli utenti hanno cominciato a segnalare un parziale ritorno alla normalità, con la possibilità di ricollegarsi al servizio. Questo ha suggerito che l’infrastruttura di Sony stesse gradualmente tornando pienamente operativa.

Tuttavia, l’attesa è stata lunga, e molti giocatori hanno criticato la gestione della comunicazione da parte di Sony, che non ha fornito aggiornamenti tempestivi durante il periodo di inattività e ha mantenuto il silenzio fino alla risoluzione del problema.

La compensazione per gli abbonati a PlayStation Plus

In risposta ai disagi causati dal malfunzionamento, Sony ha deciso di offrire una compensazione a tutti gli abbonati a PlayStation Plus: ogni membro del servizio riceverà automaticamente cinque giorni aggiuntivi di abbonamento, come gesto di scuse per l’inconveniente subito. L’azienda ha anche ribadito il proprio rammarico per il disguido e ha ringraziato la comunità per la pazienza mostrata durante le ore di difficoltà.

playstation network compensazione malfunzionamento

Sebbene la compensazione sia stata apprezzata dai membri di PlayStation Plus, molti utenti non abbonati hanno fatto notare che anche loro sono stati danneggiati dalla situazione, in quanto non hanno potuto accedere ai giochi acquistati in digitale.

La situazione si è ulteriormente complicata per i giocatori del noto videogioco “Call of Duty”, che hanno perso l’opportunità di usufruire dei punti esperienza doppi offerti durante il fine settimana. Tuttavia, Sony ha precisato che la responsabilità di eventuali compensazioni per il gioco stesso non spetta a loro, ma ad Activision Blizzard, il quale non ha avuto alcun controllo sui problemi di rete.

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